di Francesco Dall’Aglio
Proviamo a fare un attimo chiarezza su quello che è successo il 24 alle Nazioni Unite, perché vedo che c’è un po’ di confusione.
Dunque, in primo luogo non c’è stata “una” risoluzione dell’ONU, ce ne sono state tre: due dell’Assemblea Generale (in sigla, L.10 e L.11) e una del Consiglio di Sicurezza.
La prima risoluzione del Consiglio di Sicurezza era stata presentata dall’Ucraina, e ripeteva sia nel linguaggio che nella sostanza le risoluzioni presentate negli anni passati, definendo la Russia paese aggressore e chiedendone il ritiro dai territori ucraini. Questa risoluzione è stata approvata, con meno entusiasmo degli anni passati, e ha visto gli Stati Uniti votare contro per la prima volta dall’inizio del conflitto.
La seconda risoluzione è stata presentata dagli Stati Uniti e aveva un linguaggio molto più neutrale, definiva la guerra “conflitto”, non addossava responsabilità alla Russia e si concludeva con un generico appello alla pace.
Gli stati dell’Unione Europea hanno fatto approvare alcuni emendamenti al testo rendendola sostanzialmente una copia della risoluzione precedente, e a questo punto gli Stati Uniti si sono astenuti perché la risoluzione non rispecchiava più il loro punto di vista (con l’aggiunta “as amended”, ovvero che la votazione riguarda il testo finale modificato dagli emendamenti europei). Si è astenuta anche l’Ucraina, perché anche il testo emendato sembrava troppo “morbido” nei confronti della Russia.
Al Consiglio di Sicurezza, infine, gli USA hanno presentato la stessa risoluzione “neutra”. Dieci paesi hanno votato a favore (USA, Cina, Russia, Algeria, Guyana, Sierra Leone, Corea del Sud, Pakistan, Panama e Somalia), e 5 si sono astenuti: Gran Bretagna, Francia, Grecia, Slovenia e Danimarca. La cosa interessante è che Francia e Gran Bretagna, che in quanto membri permanenti del Consiglio di Sicurezza hanno diritto di veto, avrebbero potuto esercitarlo e respingerla, ma non lo hanno fatto e si sono invece astenuti. “Normalizzati” anche loro?
PS – nota surreale. Alla prima votazione il rappresentante serbo ha votato a favore della risoluzione ucraina. Aleksandar Vučić ha chiesto scusa ai cittadini per l’errore, la Russia ha detto che non c’è problema e che gli errori possono capitare, ma ovviamente la cosa verrà sfruttata a fini di politica interna, col vicepremier Aleksandar Vulin che ha già accusato senza mezzi termini i rappresentanti serbi all’ONU di tradimento, dando la colpa al ministro degli Esteri Marko.