DANILO TOSARELLI – MILANO
E’ dal febbraio 2022 che va avanti la maledetta guerra in Ucraina. Si poteva evitare.
La maledetta stampa mainstream ci propina quotidianamente la dose necessaria.
Bombardamenti, attacchi e contrattacchi da una parte e dall’altra, sempre vittime.
Ormai prevale una sorta di assuefazione che sta rendendo la guerra una normalità.
Si discute solo di quanti soldi spendere per sostenere l’esercito ucraino. Necessari.
Di quali armi inviare per contrastare una Russia prepotente e cattiva. Solo difensive.
Si continua ad illudere il cittadino ingenuo, che la Russia verrà sconfitta sul campo. Ma no.
Si preferisce alimentare il mercato delle armi, invece che mettere in campo le diplomazie.
Ormai USA, NATO e UE hanno rinunciato a qualunque sforzo vada nella direzione giusta.
Si vuol far credere che non siano possibili trattative, le si ipotizza, ma non si muove nulla.
Questa è la logica aberrante a cui ci costringono ad assistere. E non devi mai avere dubbi.
Preferiscono avere dei tifosi, piuttosto che cittadini informati e consapevoli. Fuori dal coro.
Quante cose non si sanno sulla maledetta guerra in Ucraina? Tante e per gran parte taciute.
Il Fatto Quotidiano del 22 giugno 2024, pubblica un articolo interessante. In controtendenza.
L’autore è Jeffrey Sachs, docente di economia presso la Columbia University e saggista.
L’americano professor Sachs, rivela particolari inediti che mi sono utili per comprendere meglio.
L’articolo mi consente di fare ordine tra le tante idee ed informazioni che continuano a circolare.
E’ istruttivo, rispetto alle tante cose che ci propina dall’inizio della guerra la stampa mainstream.
Sachs ci ricorda che dal 2008 ad oggi, qualcosa di importante è accaduto. Promemoria utile.
La Russia ha fatto 5 proposte per aprire negoziati con gli USA sulla questione NATO/Ucraina.
PRIMA PROPOSTA DI NEGOZIATO
Nel giugno 2008, mentre gli USA si preparavano ad espandere la NATO ad Ucraina e Georgia.
Il Presidente russo Medvedev propone un Trattato di Sicurezza Europeo. Scelta lungimirante.
Chiede la fine dell’unilateralismo USA ai fini della sicurezza collettiva. Leggerlo può essere utile. [1]
Nel febbraio 2014 avviene il rovesciamento violento del Presidente ucraino Viktor Yanukovich.
Sachs parla per esperienza diretta, perchè invitato a Kiev dal governo subentrato a Yanukovich.
A suo dire, quanto accadde a Maidan fu un’operazione orchestrata dalla CIA. Non lo pensa solo lui. [2]
SECONDA PROPOSTA
Putin chiede ripetutamente una pace negoziata, che porta nel febbraio 2015 all’accordo di Minsk 2.
E’ basato sulla fine delle violenze da entrambe le parti. Lo siglano Ucraina, Russia, Francia e Germania.
La Russia non ha rivendicato il Donbass come territorio russo. Questo particolare non è irrilevante.
Ne chiede l’autonomia e la protezione dell’etnia russa all’interno dell’Ucraina. Per Putin, molto importante.
Il Consiglio di Sicurezza ONU approvò l’accordo, ma i neoconservatori USA lo seppellirono con maestria.
Sarà Angela Merkel a rivelare la verità. All’Occidente serviva tempo, per consentire all’Ucraina di armarsi.
L’accordo, non so quanti di voi lo conoscessero, fallirà nella sottovalutazione e complicità anche della UE.
TERZA PROPOSTA
Il 15 dicembre 2021 Putin mette sul tavolo una bozza di “Trattato tra USA e Russia sulle garanzie di sicurezza“.
L’articolo 4 chiedeva esplicitamente di porre fine al tentativo USA di espandere la NATO all’Ucraina.
Il professor Sachs contatta direttamente il Consigliere per la Sicurezza Nazionale USA Jake Sullivan. Cito Sachs.
“Accettare la neutralità dell’Ucraina piuttosto che l’adesione alla NATO, avrebbe scongiurato una possibile guerra.
Per la Russia era quella la linea rossa invalicabile.
Gli USA risposero che l’allargamento della NATO all’Ucraina non era un affare che riguardava la Russia.”
QUARTA PROPOSTA
La quarta offerta di negoziato arrivò da Putin nel marzo 2022. L’invasione russa dell’Ucraina era appena iniziata.
La Russia chiede essenzialmente una cosa. La neutralità dell’Ucraina, con relativa impossibilità di aderire alla NATO.
La preoccupazione di Putin è sempre la stessa. Evitare il rischio che l’Ucraina possa ospitare missili USA al confine.
Il Presidente ucraino Zelensky accettò rapidamente la proposta riguardante la neutralità del suo Paese.
Grazie all’abile mediazione del Ministro degli Esteri turco, Russia ed Ucraina si scambiarono i documenti da sottoscrivere.
Poi improvvisamente, a fine marzo l’Ucraina ha abbandonato i negoziati. Cosa è successo? Qualcuno può smentire?
Il Primo Ministro Britannico Boris Johnson era volato a Kiev per convincere Zelensky a non accettare la neutralità.
Il messaggio concordato con gli USA, era quello che la Russia si sarebbe potuta sconfiggere sul campo di battaglia.
QUINTA PROPOSTA NEGOZIALE
Il 14 giugno 2024 Putin, nel suo discorso ai diplomatici presso il Ministero degli Esteri, esterna la sua nuova proposta. [3]
“L’Ucraina dovrebbe adottare uno status neutrale e non allineato. Essere libera dal nucleare e subire la smilitarizzazione e la denazificazione. Questi parametri sono stati ampiamente concordati durante i negoziati di Istanbul nel 2022, compresi i dettagli specifici sulla smilitarizzazione. Con il numero concordato di carri armati ed altre attrezzature militari. Abbiamo raggiunto un consenso su tutti i punti.“
“Certamente, i diritti, le libertà e gli interessi dei cittadini di lingua russa in Ucraina devono essere pienamente protetti.
Le nuove realtà territoriali, tra cui lo status della Crimea, di Sebastopoli, delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk di Kerson e di Zaporizhzhya come parti della Federazione Russa devono essere riconosciute.“
“Questi principi fondamentali dovranno essere formalizzati attraverso accordi internazionali fondamentali.“
“Naturalmente, ciò comporta anche la rimozione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia. L’essenza della nostra proposta non è una tregua temporanea o un cessate il fuoco. Non si tratta di congelare il conflitto, ma della sua conclusione definitiva. Noi siamo pronti ad avviare i negoziati senza rinviarli.“
Le proposte di Putin potrebbero risultare non condivisibili e persino eccessive, ma vanno attentamente contestualizzate.
Quando si parla di trattative e negoziati è evidente che devono avere un ruolo decisivo le mediazioni. Ma osservo.
Da parte di USA e NATO non mi risulta arrivino proposte di negoziati. Si dice no a Putin e intanto la guerra prosegue.
Non c’è la volontà di negoziare la fine della guerra. Nel frattempo proseguono le forniture di armi e i rischi per il mondo.
Dalla fine della guerra fredda, la strategia degli USA è stata quella di voler indebolire la Russia. Spesso scorrettamente.
L’obiettivo USA è sempre stato quello di allargare la NATO il più possibile, soprattutto ai Paesi ex URSS. Ma va?
Tutto ciò nonostante le promesse fatte a Gorbaciov subito dopo il crollo del Muro di Berlino. Siamo nel gennaio 1990.
“La NATO non avanzerà verso est neppure di un centimetro“.
Questo doveva essere l’impegno solenne. Così riportato.
Non mi pare che la promessa sia stata mantenuta, visto che da allora ben 14 Paesi ex URSS hanno aderito alla NATO.
La risposta ufficiale di USA e NATO è che non esiste nulla di tutto ciò e quindi non esistono vincoli. Putin si infuria.
Sono evidenti le correlazioni tra aderire alla NATO e poter quindi avere il diritto di puntare i propri missili contro chiunque.
Se anche l’Ucraina aderisse alla NATO, la Russia si sentirebbe fortemente minacciata e questo è comprensibile a tutti.
Ecco le ragioni pregnanti della guerra in Ucraina.
Il settimanale tedesco Der Spiegel è riuscito in uno scoop clamoroso, ripreso anche negli USA dal blog Zerohedge.
Il politologo americano Joshua Shifrinson, avrebbe scovato nel British National Archives di Londra un documento.
Un verbale desecretato nel 2017, dove si dà conto di colloqui decisivi riguardanti proprio la questione sopra citata. [4]
“I temi della sicurezza nell’Europa centrale ed orientale, oltre che sui rapporti con la Russia” avvenuto il 6/3/1991.
Presenti i Ministeri degli Esteri di USA, Gran Bretagna, Francia, Germania e il presidente russo Gorbaciov.
In quella riunione, il rappresentante degli Stati Uniti Raymond Seitz dichiarò quanto segue. Citazioni dal verbale.
“Abbiamo promesso ufficialmente all’Unione Sovietica nei colloqui 2+4, così come in altri contatti bilaterali tra Washington e Mosca, che non intendiamo sfruttare sul piano strategico il ritiro delle truppe sovietiche dall’Europa centro Orientale e che la NATO non dovrà espandersi al di là dei confini della nuova Germania, né formalmente né informalmente.“
Grazie a questo sforzo di ricerca, io ho riordinato le mie idee. Spero di aver fornito informazioni utili alla riflessione.
Peccato che nel frattempo questa guerra andrà ancora avanti.. e tutti noi siamo in pericolo.
NOTE:
[1]
https://www.ispionline.it/sites/default/files/pubblicazioni/pb_171_2009_0.pdf
[3]
https://www.analisidifesa.it/2024/06/putin-mostra-i-muscoli-ma-propone-un-accordo/
[4]
Foto di Daniil Silantev