Il 13 marzo, il portavoce dell’ambasciata cinese nel Regno Unito ha risposto alle domande poste dai giornalisti sulla dichiarazione riguardante Hong Kong rilasciata dal ministro degli Esteri britannico, e su quella congiunta dei ministri degli Esteri del G7 e dall’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Recentemente il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma che le “modifiche radicali del sistema elettorale di Hong Kong da parte di Beijing mirano a ostacolare e reprimere le voci critiche”, “violando ulteriormente la Dichiarazione congiunta tra Cina e Regno Unito”. Nel frattempo, i ministri degli Esteri del G7 e l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, affermando che l’Assemblea Popolare Nazionale cinese ha deciso di “erodere gli elementi democratici del sistema elettorale di Hong Kong”, “danneggiando l’alto livello di autonomia di Hong Kong, in base al principio ‘un paese, due sistemi’.”
In merito, il portavoce dell’ambasciata cinese nel Regno Unito ha affermato che i politici della Gran Bretagna e di altri paesi e organizzazione confondono il giusto con lo sbagliato e il bianco con il nero, attaccando senza ragione la parte cinese e interferendo in modo volgare negli affari interni cinesi. La parte cinese esprime forte condanna e ferma opposizione in merito.
Il portavoce ha sottolineato che, innanzitutto, non può essere messa in dubbio l’autorevolezza della decisione presa dall’Assemblea Popolare Nazionale della Repubblica Popolare allo scopo di perfezionare il sistema elettorale della regione ad amministrazione speciale di Hong Kong. In secondo luogo, le affermazioni secondo le quali il perfezionamento del sistema elettorale della regione ad amministrazione speciale da parte dell’APN cinese reprimerebbe le voci critiche, eroderebbe la democrazia e danneggerebbe il principio di “un paese, due sistemi”, sono totalmente infondate e risibili. Terzo, la cosiddetta “violazione della Dichiarazione congiunta tra Cina e Regno Unito” non è altro che una falsità. Quarto, la parte cinese si oppone decisamente a qualsiasi interferenza esterna.
2021-03-14