Autore: Beatrice Bardelli
Il testo integrale dell’interrogazione parlamentare
Dopo il recente intervento della Casa della Donna di Pisa davanti alle deputate della Commissione Femm del Parlamento europeo, Il “caso Buscemi” approda nelle aule del Parlamento italiano grazie ad una interrogazione presentata da tre deputati toscani del PD, l’on. Susanna Cenni, l’on. Lucia Ciampi e l’on. Stefano Ceccanti, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri. Per sapere se il governo è informato sulla vicenda e se non si ritenga di intervenire sulla stessa “al fine di tutelare il ruolo delle istituzioni che rappresentano un fondamentale presidio a difesa dei diritti dei cittadini e delle cittadine e in questo specifico caso dei diritti delle donne vittime di stalking e violenza”.
Un altro tassello a favore della strenua battaglia della Casa della Donna di Pisa che, dagli inizi di luglio, ha fatto di tutto (petizioni, appelli, presidi davanti al Comune) per cercare di convincere il sindaco di Pisa, Michele Conti (quota Lega), a ritirare la nomina di assessore alla Cultura all’attore Andrea Buscemi, riconosciuto responsabile di atti persecutori (stalking) reiterati per anni ai danni della sua ex compagna nel maggio 2017. Sforzi immani per far conoscere a livello locale, regionale e nazionale quello che ormai è diventato il “caso Buscemi”. Un caso che dovrebbe far rabbrividire i polsi a qualsiasi rappresentante di una qualsiasi istituzione democratica, ed ancora di più al sindaco di Pisa che, pur avendo giurato sulla Costituzione di impegnarsi ad essere il sindaco “di tutte e tutti”, continua inspiegabilmente a fare orecchio da mercante. Confortato, si fa per dire, dalla sua maggioranza di destra che si è rifiutata di leggere la sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Firenze trincerandosi dietro un muro di gomma: ”per noi Buscemi non è colpevole”.
Oggi, a Pisa, le donne della Casa della Donna non sono più sole. Altre centinaia di donne, di uomini, altre decine di associazioni cittadine si sono strette intorno alla Casa di via Galli Tassi per sostenere quella che è diventata una battaglia per il rispetto della Costituzione, contro la violenza sulle donne e contro l’incredibile arroccamento leghista che difende uno stalker solo perché membro dello stesso partito. A Pisa la battaglia continua. Fino alla vittoria. Alla notizia dell’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri pubblicata sulla pagina Facebook di Cecilia Robustelli, docente universitaria e vicepresidente della Fondazione Piaggio (https://www.facebook.com/cecilia.robustelli.1), la Casa della Donna ha così postato: “Grazie per questa importante azione! E’ importantissimo che la nostra battaglia sia sostenuta anche dalle donne e dagli uomini che siedono in parlamento e in altri organismi istituzionali. Ci auguriamo che arrivi presto una risposta da parte del governo e che il Sindaco di Pisa Michele Conti si decida una volta per tutte a rimuovere Andrea Buscemi dalla Giunta!”.
Ecco il testo dell’interrogazione presentata dall’on. Susanna Cenni, dall’on. Lucia Ciampi e dall’on. Stefano Ceccanti:
Al Presidente del Consiglio dei Ministri – Per sapere – premesso che:
– l’attuale assessore alla cultura del Comune di Pisa Andrea Buscemi è stato riconosciuto dal Tribunale di Firenze responsabile di stalking anche se la sentenza emessa in data 30 maggio 2017 e depositata il 25 agosto 2017 ha dichiarato di non dover procedere per “estinzione del reato per prescrizione”;
– la sentenza della Corte d’appello di Firenze ha infatti condannato Buscemi “al risarcimento dei danni a favore della parte civile”, oltre a “rifondere alla parte civile le spese di difesa”, cioè tutte le spese del primo processo e di quello d’appello;
– nella sentenza sono descritti i fatti che hanno portato il giudice alla condanna: violenze fisiche, pedinamenti, continue telefonate, ricatti, pressioni, minacce e violenze fisiche alle vittime (sono più di una) e ai testimoni. L’abbondanza delle prove testimoniali e documentali rendono conto delle gravi violenze protratte per oltre 15 anni e rilevano chiaramente la condotta aggressiva e manipolatrice del soggetto;
– a carico di Buscemi sono state emesse anche misure cautelari di divieto di avvicinamento a due testimoni. Nella sentenza d’appello, infatti, è riportato: “l’istruttoria dibattimentale ha fatto emergere reiterati atti persecutori messi in atto dall’imputato” e ancora “l’imputato nel corso del procedimento penale si è reso responsabile di condotte di minaccia ai danni di due testi per indurle a non testimoniare, a seguito delle quali il giudice per le indagini preliminari ha emesso un divieto di avvicinamento alle predette testi”;
– contro la nomina di Andrea Buscemi ed assessore si sono mobilitati cittadini, associazioni ed un ampio settore dell’opinione pubblica non soltanto a Pisa ma in tutta Italia ed hanno preso posizione pubblica molte personalità politiche di tutte le forze politiche, comprese la vice presidente della Camera Carfagna e la Ministra Bongiorno;
– tra le associazioni che hanno chiesto le dimissioni di Buscemi vi è la Casa della donna di Pisa che ha promosso numerose iniziative per sensibilizzare la cittadinanza e l’opinione pubblica sulla vicenda a partire da una raccolta firme;
– la Casa della donna è un’associazione femminile, di promozione sociale, senza scopo di lucro, fondata nel 1996 (ma attiva fin dal 1990) impegnata da molti anni sui diritti delle donne. La Casa è sostenuta dal lavoro volontario delle socie e di tante cittadine. La Casa è uno spazio di incontro, di riflessione e iniziativa culturale e politica dove quotidianamente viene promossa una intensa attività per il contrasto alla violenza di genere in ogni sua forma. La Casa della Donna è collegata alle reti regionali e nazionali dei centri antiviolenza, alle biblioteche e ai centri di documentazione, alle altre Case delle donne;
– il 17 luglio scorso sono state consegnate al sindaco di Pisa Michele Conti 37mila firme raccolte per chiedere le dimissioni di Andrea Buscemi;
– il 31 luglio 2018 il consiglio comunale di Pisa ha respinto la mozione che chiedeva la sfiducia e conseguentemente le dimissioni di Andrea Buscemi;
– nei giorni scorsi, lo stesso Andrea Buscemi, che era già intervenuto pubblicamente contro l’associazione, ha dichiarato sui media che “se non verranno sostituiti gli attuali vertici della Casa delle Donne di Pisa” il comune bloccherà i contributi previsti per l’attività sociale ed il supporto logistico dell’associazione;
– il sindaco di Pisa ha tenuto fino ad oggi sulla vicenda un atteggiamento neutro non dando nessuna rassicurazione e dimostrando di non volere affrontare in maniera seria questa gravissima situazione.
Se il governo sia informato sulla vicenda;
se, anche nell’ambito delle sue competenze in materia di pari opportunità, non ritenga di dover compiere i passi necessari per fare la massima chiarezza, tutelare l’autonomia delle associazioni impegnate contro la violenza e garantire la loro attività da possibili comportamenti discrezionali nella concessione di contributi,
se ritenga in qualche modo di dover intervenire sulla vicenda esposta in premessa, al fine di tutelare il ruolo delle istituzioni, che rappresentano un fondamentale presidio a difesa dei diritti dei cittadini e delle cittadine e in questo specifico caso dei diritti delle donne vittime di stalking e violenza.
Firmato:
on. Susanna Cenni
on. Lucia Ciampi
on. Stefano CeccantI
20 set, 2018