di Roberto Torelli
Gent.mi tutti. Cosa ne pensate?
I PERSONAGGI STORICI E ATTUALI CHE DISEGNAVANO CON IL LORO PASSATO UN FUTURO MIGLIORE PER LE NUOVE GENERAZIONI!
DA PAPA FRANCESCO ALLA NOSTRA COSTITUZIONE (DA FRANKLIN DELANO ROOSEVELT E DA DON LORENZO MILANI)
COSI’ DOMENICA 18 NOVEMBRE 2018 PAPA FRANCESCO ALL’ANGELUS durante la celebrazione della seconda Giornata mondiale dei poveri, istituita alla fine del Giubileo della Misericordia.
“Il grido dei poveri è il grido dei tanti Lazzaro che piangono mentre pochi epuloni banchettano con quanto per giustizia spetta a tutti.
L’ingiustizia è la radice perversa della povertà. Il grido dei poveri diventa ogni giorno più forte,ma ogni giorno meno ascoltato, sorastato dal frastuono di pochi ricchi, che sono sempre di meno e sempre più ricchi“.
“Al cospetto di Dio, la furbizia,che spesso mettiamo nei nostri comportamenti per accreditare l’immagine che vogliamooffrire,non servirà più“.
Alla stessa stregua “la potenza del denaro e dei mezzi economici, con i quali pretendiamo con presunzione di comprare tutto e tutti,non potrà più essere usata“.
“Chiediamo la grazia di ascoltare il grido di chi vive in acque burrascose. Il grido dei poveri è il grido strozzato di bambini che non possono venire alla luce,di piccoli che patiscono la fame, di ragazzi abituati al fragore delle bombe anzichè agli allegri schiamazzi dei giochi. E il grido di anziani scartati e lasciati soli“.
DON LORENZO MILANI
“L’ingiustizia è una bestemmia che offende Dio“!
“Non c’è maggiore ingiustizia di fare parti uguali fra disuguali“
“L’ingiustizia è una bestemmia che offende Dio “.
“QUANDO AVETE BUTTATO NEL MONDO DI OGGI UN RAGAZZO SENZA ISTRUZIONE AVETE BUTTATO NEL CIELO UN PASSEROTTO SENZA ALI”.
“Povero è chi consuma tutte le sue entrate. Ricco chi ne consuma solo una parte. In Italia per un caso inspiegabile, i consumi sono tassati fino all’ultima lira. Le entrate solo per burla. Questo sistema è definito “indolore”. Indolore vuol dire che i ricchi riescono a far pagare le tasse ai poveri senza che se ne avvedono”.
IL PASSATO DISEGNA IL FUTURO SEMPRE CHE NE TENIAMO DI CONTO!
( E’ CIO’ CHE NON ABBIAMO FATTO)!
Ecco cosa avevano applicato e disegnato per il futuro gli Statisti del passato!
Il Presidente Democratico USA Franklin Delano Roosevelt, con la vibrante opposizione dei Repubblicani, per uscire dal crollo di Wall Street del 1928, causato dal concentrarsi, della ricchezza in poche mani per cui il 2% delle famiglie americane possedeva più di un terzo della ricchezza degli USA, propugnò il New Deal che si caratterizzava per i “ massicci investimenti statali finanziati dall’introduzione di fortissime aliquote impositive progressive che partivano da un minimo del 5% e finivano con un massimo del 75%. Nel dopoguerra tale aliquota venne portata al 95%!
Fu così, con UNA MAGGIORE UGUAGLIANZA, che la crisi venne, in soli 4 anni, superata e non venne pagata dagli operai e dai contadini ma dalle classi ricche e benestanti.
Anche oggi la situazione si presenta sia negli USA sia a livello mondiale, nella stessa maniera per cui in USA il più ricco 1% della popolazione detiene quasi la metà della ricchezza del paese.
Una maggiore Uguaglianza, che farebbe bene anche all’economia, non dovrebbe dispiacere agli elettori moderati dal momento che questa maggiore uguaglianza economica e sociale sarebbe redistribuita dai ricchi e benestanti del pianeta a vantaggio degli altri ceti sociali compresi, appunto, i ceti intermedi che si stanno e si sono impoveriti proprio a causa del concentrarsi della ricchezza in poche mani a tutti i livelli sia nazionali che globali.
Noi italiani tutto questo lo abbiamo scritto nella nostra Traditissima Costituzione!
QUESTE PAROLE ATTUALISSIME E MODERNISSIME RISALGONO AGLI ESTRATTI DI INTERVENTI ALL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL GIORNO 23 MAGGIO 1947 CON ALL’ORDINE DEL GIORNO LA RIFORMA TRIBUTARIA ( ART. 53 COST ).
SIAMO IN ASSEMBLEA COSTITUENTE IL GIORNO 23 MAGGIO 1947! DAL VERBALE DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE POSSIAMO LEGGERE E SENTIRE PARLARE QUESTI STATISTI!.
ON. SCOCA (relatore per l’art. 53), relazione concordata con L’On. MEUCCIO RUINI Presidente della commissione dei 75 Costituenti incaricati di redigere la COSTITUZIONE.
On. SCOCA:
“tutti, anche gli stranieri, debbono concorrere alle spese pubbliche in modo che l’onere tributario complessivo gravante su ciascuno risulti informato al criterio della progressività.
L’attuale sistema tributario è regolato dall’art. 30 dello statuto albertino e basato sul criterio della proporzionalità.
Se poi consideriamo che più dei tributi diretti rendono i tributi indiretti e questi attuano una progressione a rovescio, in quanto, essendo stabiliti prevalentemente sui consumi, gravano maggiormente sulle classi meno abbienti, si vede come in effetti la distribuzione del carico tributario avvenga non già in senso progressivo e neppure proporzionale, ma in senso regressivo”, per cui il peso fiscale del RICCO è assai INFERIORE a quello del POVERO che per una COSTITUZIONE come la nostra che vuole essere di EQUITÀ SOCIALE, FISCALE E DI SOLIDARIETÀ rappresenta una grave ingiustizia a danno delle classi più povere.
Questa ingiustizia deve essere eliminata con una meditata e seria riforma tributaria. Ciò significa che è in sede di accertamento del reddito globale personale effettivo, che l’onere tributario complessivo (tributi diretti e indiretti n. d. r.) gravante su ciascuno, risulti informato al criterio della progressività” (On. SCOCA).
Non è questo il momento più opportuno per attuarla ma credo necessario che si inserisca nella nostra Costituzione, in luogo del principio enunciato dall’articolo 25 dello Statuto Albertino,un principio informato ad un criterio più democratico, più aderente alla coscienza della solidarietà sociale e più conforme alla evoluzione delle legislazioni più progredite.
“Lasciandosi guidare da un sano realismo, non si può negare che una COSTITUZIONE la quale, come la nostra, si informa a principi di democrazia e di solidarietà sociale, debba dare la preferenza al principio della progressività anziché a quello dello proporzionalità. Le dispute dei “dotti” su questo tema mi hanno lasciato sempre perplesso; non così le osservazioni d’ordine pratico.
Ho sempre pensato che chi ha dieci mila lire di reddito e ne paga mille allo Stato con l’aliquota del 10%, si troverà con 9 mila lire da impiegare per i suoi bisogni privati; mentre chi ne ha centomila, dopo aver pagato un’imposta del 10% si troverà con una disponibilità di 90 mila lire.
E’ ovvio che per pagare l’imposta il primo contribuente sopporta un sacrificio di gran lunga maggiore del secondo, e che sarebbe equo alleggerire l’aggravio del primo e rendere un po’ meno leggero il secondo.
La progressione deve essere effettivamente operante.
Si può discutere sulla misura della progressività non sul principio”!
“Non si può negare che il cittadino prima di essere chiamato a corrispondere una quota del suo reddito allo Stato per le spese pubbliche, deve soddisfare i suoi bisogni della vita quotidiana e quelli dei suoi famigliari.
Sono QUESTI CARICHI ECONOMICI e TRIBUTARI che caratterizzano quella CAPACITÀ CONTRIBUTIVA che l’articolo aggiuntivo concordato questa mattina mette a base dell’imposizione; ed i loro importi devono essere UTILIZZATI PER MISURARE GLI IMPONIBILI NELLA LORO CONSISTENZA EFFETTIVA.
Così potenzieremo l’imposta personale progressiva sul reddito e farla diventare la spina dorsale del nostro sistema tributario”(insieme di singoli tributi diz. Devoto Oli).
Meuccio RUINI:
accettiamo il concetto dell’On. SCOCA in quanto la sua proposta è larga e ingegnosa e nella sua alta competenza ha voluto richiamare il criterio della progressività, criterio esatto su cui proponenti e commissione si sono accordati su questa disposizione: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. il sistema tributario, nel suo complesso, è informato a criteri di progressività.
E’ una espressione sintetica di stile Costituzionale e non è inesatta ne incompleta e non crea difficoltà pratiche di applicazione e nessuna dubbiezza.
On. CORBINO:
ho una riserva sul secondo comma, dove si afferma che tutti i tributi devono rispondere al criterio della progressività.
On.le SCOCA:
no è inesatto!
On.le M.RUINI: no, il sistema nel suo complesso!
On.le CORBINO: è proprio su questo che ho delle riserve. Noi abbiamo due tipi di tributi, indiretti e personali, se noi vogliamo introdurre il principio della progressività dobbiamo arrivare al sistema tributario unico che colpisce il solo reddito personale.
On.le M.RUINI: l’On. le CORBINO, forse, non era presente quando l’On. SCOCA ha svolto la sua proposta e quando io ho risposto.
On.le CORBINO: io sono stato sempre presente.
On.le M. RUINI: rispondo all’On. CORBINO come ho risposto all’On LUIGI MEDA, che aveva sollevato la distinzione fra tributi indiretti e personali.
Ho detto all’On. MEDA che non tutti i tributi possono essere progressivi e quelli su beni e consumi devono essere necessariamente proporzionali, ma ciò non toglie che il sistema tributario nel suo complesso debba essere ispirato a criteri di progressività !
On.le SCOCA: forse l’On.le CORBINO ha delle riserve riguardo ad una radicale riforma del nostro sistema tributario!
On.le CORBINO: non ho queste preoccupazioni!
On.le SCOCA: l’On. CORBINO ha detto che per attuare la progressività occorre dirigersi verso l’ imposta unica.
Io direi che non è necessario fare questo per applicare il principio della progressività così come noi lo abbiamo inteso.
Basta capovolgere la situazione attuale del rapporto fra imposte indirette reali e imposte personali.
Dicevo prima che oggi il nostro sistema tributario è imperniato sulle imposte su beni e consumi ad aliquota proporzionale e che l’imposta personale che è di carattere progressivo è comparativamente una ben minima cosa.
Si deve mantenere le imposte indirette su beni e consumi anche come base di accertamento del reddito globale personale nella sua consistenza effettiva (metodo recepito dalla legge 825/71, rimasta inattuata n. d. r.).
Per tal modo si potrà rispondere al principio della capacità contributiva ed al criterio della progressività che diventerà la spina dorsale del nostro sistema tributario senza fare sparire l’imposte indirette e senza attuare l’imposta unica.
Alleggerendo la pressione delle imposte proporzionali, che colpiscono separatamente le varie specie di redditi, avremo margine per colpire unitariamente e progressivamente il reddito globale personale”.
Pres. Ass. UMBERTO TERRACINI: pongo in votazione la formulazione dell’articolo presentato dagli On. SCOCA, MEDA ed altri accettato dalla commissione:
1) Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.2) Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
E’ approvato all’unanimità.
ARTICOLO 2 COSTITUZIONE
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo,sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità,e richiede l’adempimento inderogabili di solidarietà politica economica e sociale.
ARTICOLO 3 COSTITUZIONE
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge,senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,di condizioni personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale , che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,impediscono che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese
ARTICOLO 53 COSTITUZIONE
Tutti concorrono alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Questi tre articoli, come risulta dai verbali dell’Assemblea Costituente, sono tra di loro inscindibili!!
PER
1) assicurare il lavoro a tutti i cittadini retribuito in modo da assicurare a loro ed alla sua famiglia una esistenza libera e dignitosa.(artt. 4/35/36/37 Costituzione.)
2)le pari opportunità affinchè sia assicurato anche alle persone meno abbienti lo sviluppo economico , sociale e culturale.(articolo 3 Costituzione).
3)pari dignità davanti alla legge. ( articolo 3 Costituzione)
4)la promozione ed il riconoscimento della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Reddito dignitoso e garantito in caso di disoccupazione involontaria.( articolo 29/38 della Costituzione)
5)alla famiglia il diritto/dovere di educare e istruire i figli anche se nati fuori dal matrimonio e di ricevere misure economiche per il loro sviluppo e per altri carichi sociali.( articolo 30/31 della Costituzione)
6)il diritto all’istruzione ( l’attuale sistema scolastico/formativo producendo un misero 7% di laureati figli di lavoratori dipendenti e impiegati dimostra di avere fallito nel realizzare l’articolo 3 della Costituzione sul precetto di “uguaglianza sostanziale”relativo alle pari opportunità al momento dell’ingresso nel mondo del lavoro) e all’assistenza sanitaria.( articolo 32/34 Costituzione)
7)la libertà all’iniziativa economica privata ma che non contrasti con l’utilità sociale, con la libertà e la dignità umana. ( articolo 41 della Costituzione)
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La proprietà è pubblica e privata. I beni economici appartengono allo Stato ad enti o privati. La proprietà privata è riconosciuta dalla legge che ne determina i modi di acquisto,di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere,nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale. La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità. ( Art. 42 Costituzione)
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Ai fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire,mediante espropriazione e salvo indennizzo,allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti,determinate imprese o categorie di imprese,che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale. ( Art. 43 Costituzione).
10) La Repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio storico e artistico della Nazione. Promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. ( Art. 9 Costituzione)
10)Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto ai lavoratori a collaborare,nei modi e nel limiti stabiliti dalla legge , alla gestione delle aziende. ( art.46 Costituzione)
Ma senza richiedere i doveri a tutti, non possono essere richiesti i diritti!
11) Il dovere di tutti(compresi gli stranieri delle multinazionali) di concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva e che tutte le tasse, nel suo complesso, rispettino il criterio della progressività.(art 53 Costituzione).
Niente FLAT – TAX che risale al 1848!