Perché uno stimato Paolo Maddalena, che si è (e continua a difendere, giustamente, la Costituzione) si ostina a sostenere il pensiero keynesiano? (13′ 49″ …)
Lo sostiene a viva forza e, quasi, lo rivendica come la soluzione dei mali del nostro (e altrui) paese definendolo, niente meno, altruista.
Un pensiero, però, che con la nostra Costituzione sociale poco c’azzecca. Anzi.
Come sostiene, nel suo post, Angelo Ruggeri
“Certo anche Lord Keynes era un uomo della borghesia, che si preoccupava di fare superare al capitalismo, con lo “stato sociale”, “l’improvvisa caduta…dell’efficienza marginale del capitale” che determina la crisi economica (); che esprimeva disprezzo per chi come Marx “esalta il rozzo proletario al di sopra della borghesia e dell’intellighenzia, le quali – diceva – per quanti siano i loro difetti, sono l’essenza della vita…e di ogni progresso umano”(); che dichiarava persino di voler dare un contributo agli economisti tedeschi degli anni del nazismo, ricordando loro che la sua Teoria keynesiana “si adatta assai più facilmente alle condizioni di uno stato totalitario” che non alle “condizioni di libera concorrenza di prevalente laissez faire”(). Però, anche se affermava che per quanto “Io posso essere influenzato da ciò che mi sembra giusto e sensato, la lotta di classe mi troverà sempre dalla parte della borghesia”, aggiungeva almeno, però, “di una borghesia colta”()”
Infatti, nel post dei Socialist Voice, PC d’Irlanda, si sostiene che
“Keynes si opponeva alla lotta di classe e nella sua azione politica adottò una posizione di classe a favore del sistema, incoraggiando i tentativi di convincere piuttosto che sostituire l’establishment politico, cosa che oggi suona famigliare. “Non credo che la guerra di classe o la nazionalizzazione siano allettanti”, diceva Keynes, e questo lo ha portato a favorire l’approccio politico liberale, non di classe e individualista sull’emergente Partito laburista.”
Paolo Maddalena, dovrebbe riflettere sulle dichiarazioni dello studioso Vittorio Gioiello dove nel suo post nella parte riguardante Alle radici dell’attuale crisi capitalistica sostiene
“La crisi economico-finanziaria che sta sconvolgendo oggi il mondo, e conseguentemente la “politica”, attesta che è inevitabile riproporre in termini, ovviamente aggiornati, il modello teorico marxista, senza del quale le forze dominanti continuerebbero a giocare alternativamente sul liberismo alla Hayek e sull’interventismo alla Keynes, pur di perpetuare il dominio di classe.
E gli avvenimenti oggi in atto nel mondo richiamano la previsione di Marx della crisi generale:
“La cosa che più incisivamente fa sentire al borghese, uomo pratico, il movimento contraddittorio della società capitalistica sono le alterne vicende del ciclo periodico percorso dall’industria moderna, e il punto culminante di quelle vicende: la crisi generale.” [ K. Marx, Poscritto alla seconda edizione del Capitale, libro I, p.28]“
Senza contare, poi, quando si parla di Roosvelt che Domenico Marino colloca storicamente molto bene
Qualcun’altro si dice comunista parlando di New Deal roosveltiano (Franklin D. Roosvelt venne iniziato alla Massoneria il giorno 11 ottobre 1911, presso la “Holland Lodge No. 8” in New York City. Fu insignito del 32º grado del Rito scozzese Antico ed Accettato e fu nominato nel 1934, presso la Casa Bianca, Gran Maestro Onorario dell’Ordine di de Molay) e di Keynes. A tal proposito citiamo per chiarezza Keynes: << Il socialismo marxista deve sempre rimanere un mistero per gli storici del pensiero; come una dottrina così illogica e vuota possa aver esercitato un’influenza così potente e durevole sulle menti degli uomini e, attraverso questi, sugli eventi della storia. […] Ho provato sinceramente a leggere i volumi di Marx, ma ti giuro che non sono proprio riuscito a capire cosa tu ci abbia trovato e cosa ti aspetti che ci trovi io! Non ho trovato neanche una sola frase che abbia un qualche interesse per un essere umano dotato di ragione>>.
La società contemporanea non può permettersi il lusso di far cadere dalla padella alla brace la sua forza produttiva e intellettuale.
MOWA
Dalla difesa all’attuazione ce lo chiede la Costituzione
Napoli 30/9/2017 – 01/10/2017
Hotel Ramada
Intervento di Paolo Maddalena