di Andrea Montella
Carissime compagne e compagni
come avrete saputo le industrie private Usa del farmaco, con alla testa la Pfizer, dicono di non essere in grado di fornire all’Europa le dosi per la seconda e necessaria vaccinazione utile per completare il ciclo previsto dalla sperimentazione.
Tutto questo succede contemporaneamente alla dichiarazione del presidente Biden che ha affermato: “Potremmo anche arrivare a vaccinare 150 milioni di cittadini nei primi 100 giorni della mia presidenza… Entro l’estate dovremmo essere sulla strada dell’immunità di gregge”.
Ci vuole poco a capire che con questa dichiarazione il presidente Usa obbliga le industrie a lavorare per raggiungere l’obiettivo che si è prefissato: quello di proteggere prima di tutto e solo gli statunitensi.
In questo modo Biden ricrea una gerarchia delle priorità che deriva dalle peggiori logiche interne alla proprietà privata che ha prodotto quei nazionalismi che hanno al proprio interno forme politiche e culturali palesemente razziste che giustificano forme di selezione definite impropriamente naturali, ma che sono manifestazioni di sovrastrutture legate alla potenza economica e militare di élite e non di un popolo di eguali.
E’ la stessa logica che hanno espresso in modo palese il fascismo, il nazismo e in epoca più recente il trumpismo che ha prodotto più di 500 mila morti per Covid-19 tra le classi subalterne Usa.
La stessa logica è oggi manifestata palesemente dal sionismo che in epoca di coronavirus discrimina i palestinesi, sia di Israele che di Gaza, impedendogli di ricevere vaccini e assistenza sanitaria. Situazione peggiorata da quando nel 2018 la Knesset ha deliberato che: “Israele è lo Stato nazione del popolo ebraico nel quale esso realizza il suo diritto naturale, culturale, storico e religioso all’autodeterminazione”. Nessuna menzione di ciò a cui avrebbero diritto altre comunità.
Grazie a queste logiche i Paesi del mondo più bisognosi di aiuto verranno all’ultimo posto e quelli più ricchi al primo.
Ma questa logica si estenderà all’interno delle singole nazioni e determinerà, grazie alla privatizzazione galoppante dei sistemi sanitari, che i capitalisti potranno curarsi, mentre i proletari verranno lasciati morire, considerati dal sistema alla stregua di una qualsiasi merce che, in epoca di crisi di sovrapproduzione, sono un’eccedenza di cui si può fare a meno.
I massocapitalisti Usa, che possono essere considerati il prodotto storico-culturale del calvinismo radicale di origine europea, si credevano e si credono i depositari di un modello di produzione di derivazione divina: questo è il capitalismo per loro. Non a caso i presidenti Usa giurano sulla Bibbia e sulla cartamoneta statunitense da 1 dollaro c’è scritto IN GOD WE TRUST che vuol dire CREDIAMO IN DIO ed è accompagnato dall’altra scritta più politica, alla base della piramide massonica lì rappresentata: NOVUS ORDO SECLORUM, che tradotto suona NUOVO ORDINE DEI SECOLI.
Che differenza c’è con il GOTT MIT UNS, DIO CON NOI, il motto dei nazisti?
Quando le nazioni nascono con queste ideologie e credenze irrazionali dove si veicolano concetti razzisti come Bianco Anglo-Sassone Protestante, Popolo Eletto, Razza Eletta, per giustificare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e l’oppressione di interi continenti con la scusa di essere espressione di un disegno divino, possiamo stare certi che non basterà la memoria di Auschwitz per evitare che si ripeta quella immane tragedia.
Che si ripete tutti i giorni, perché 24.000 persone muoiono ogni giorno per fame o cause ad essa correlate. Tre quarti dei decessi interessano bambini al di sotto dei cinque anni d’età.
I dati dell’Onu 2020 dicono che l’Asia è il continente con il maggior numero di persone denutrite (381 milioni), seguita dall’Africa (250 milioni) e poi da America Latina e Caraibi (48 milioni). La prevalenza globale della denutrizione – o la percentuale complessiva di persone affamate – è scesa di poco fino all’8,9%, ma i numeri assoluti sono aumentati dal 2014. Ciò significa che negli ultimi cinque anni la fame è cresciuta di pari passo con la popolazione globale.
Ciò, a sua volta, nasconde grandi disparità regionali: in termini percentuali, l’Africa è la regione più colpita e sta peggiorando, con il 19,1% della sua popolazione denutrita, più del doppio dell’Asia (8,3%) e dell’ America Latina e Caraibi (7,4%). Con il trend attuale, entro il 2030, l’Africa ospiterà più della metà degli affamati cronici del mondo.
Tutto questo non è frutto del caso ma è uno vero sterminio programmato che continuerà soprattutto se lasciamo il potere in mano a coloro che pianificano questi massacri, i massocapitalisti con i loro servi nei media e nelle formazioni politiche liberali e conservatrici, che tutti i giorni nascondono e revisionano i fatti della storia, versando poi lacrime di coccodrillo il Giorno della Memoria.
Saluti comunisti