Carissime compagne e carissimi compagni
il governo Renzi fa il “pusher“ alla “spacciatrice” Philip Morris e da in consegna alla multinazionale del tabacco la lotta al contrabbando di sigarette. Siamo al ridicolo.
Per capire chi sono quelli della Philip Morris vi rimando a un documento della Camera siglato “segretissimo” che dimostra che la multinazionale del tabacco con i partiti italiani intrattiene rapporti d’affari dal lontano secolo scorso. Nei lontani anni Settanta in particolare con il Partito Radicale, vedi: http://www.iskrae.eu/wp-content/uploads/2015/08/Partito-Radicale-e-droga.pdf.
Oggi che i radicali non servono più, son stati pur sempre figli della prima Repubblica, alle multinazionali come Philip Morris servono politici di piglio autoritario che non si preoccupino della salute dei cittadini ma capiscano rapidamente il nesso esistente tra malattia, business e privatizzazione della Sanità pubblica.
Saluti comunisti
Andrea Montella
Sezione comunista Gramsci-Berlinguer di Pisa
Nuovo regalo di Renzi all’amica Philip Morris
Affidata al suo sistema Codentify la guerra al contrabbando di sigarette
Giorgio Meletti
Di regali dal governo italiano la Philip Morris e le altre multinazionali venditrici di fumo – note internazionalmente come Big Tobacco – ne hanno già ricevuti numerosi da molti anni a questa parte. Ma quello che dovrebbe essere sbloccato oggi dalla commissione Affari sociali della Camera è sicuramente il più clamoroso e insensato. Incurante dell’aspro dibattito internazionale in corso da anni, il governo Renzi è già pronto ad affidare alla Philip Morris i sistemi di tracciabilità dei pacchetti di sigarette, la tecnologia destinata a contrastare il contrabbando. Proprio ciò che l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha vivamente raccomandato ai governi di tutto il mondo di evitare. La tecnologia Philip Morris è già pronta: si chiama Codentify, e al ministero dell’Economia è già pronto il regolamento che, con fretta sospetta, le aprirà la strada.
L’EVASIONE delle accise sulle sigarette costa al fisco dell’Unione europea 12 miliardi di euro l’anno e fa circolare sigarette a prezzo scontato, quindi moltiplica l’insidia per la salute soprattutto dei più giovani e dei più poveri. E per definizione il primo sospettato di evasione delle accise non può che essere il produttore. Affidare alla Philip Morris i sistemi anti-contrabbando “è come mettere la volpe a guardia del pollaio”, ha sintetizzato all’agenzia Reuters la scienziata inglese Anna Gilmore, direttore del gruppo di ricerca sul tabacco all’Università di Bath. È vero però che i governi italiani sono specialisti di volpi a guardia dei pollai, tanto più quando c’è di mezzo Big Tobacco con i suoi generosi finanziamenti a tutte le fondazioni politiche che contano, da Open di Matteo Renzi ad Arel e Vedrò di Enrico Letta, fino a ItalianiEuropei di Massimo D’Alema.
La battaglia sul tabacco non è solo italiana. Anche a Bruxelles la lobby di Philip Morris è fortissima e ascoltata. E il nodo che oggi viene al pettine davanti al Parlamento italiano è proprio questo. Il protocollo emesso tre anni fa dall’Oms all’articolo 8 parla chiaro: “Gli obblighi assegnati ai governi nazionali non possono essere assolti dalla, o delegati alla, industria del tabacco”.
LA DIRETTIVA europea 40 del 2014 dice una cosa molto diversa, che il governo italiano ha copiato pari pari all’articolo 16 del decreto delegato di recepimento: “I fabbricanti di prodotti del tabacco forniscono a tutti gli operatori economici coinvolti negli scambi di prodotti del tabacco, dal fabbricante fino all’ultimo operatore economico a monte della prima rivendita, compresi gli importatori, i depositi e le società di trasporto, le apparecchiature necessarie per la registrazione degli acquisti, delle vendite, dell’immagazzinamento, del trasporto o delle altre operazioni di manipolazione dei prodotti del tabacco”.
Si affida dunque alla volpe la vigilanza del pollaio, rispettando in apparenza la direttiva europea. Ma ciò di cui il governo italiano non tiene conto – e non sembra una distrazione – è che l’Unione europea sta procedendo a tappe forzate a una sorta di recepimento del protocollo Oms. Una volta terminata la complessa procedura di diritto internazionale, le regole del protocollo prevarranno sulla direttiva 40 e quindi sulle leggi nazionali. Gilles Pargneaux, europarlamentare francese e presidente del Gruppo di lavoro contro le ingerenze dell’industria del tabacco, ha scritto nei giorni scorsi una lettera a Renzi per metterlo in guardia contro il gioco sporco di Big Tobacco (gioco che però Renziconosce benissimo da attento lettore della stampa internazionale e da assiduo frequentatore dei vertici di Philip Morris quale è). Ma soprattutto Pargneaux invita il governo italiano ad attuare il protocollo Oms, finora bellamente ignorato dai governi Monti, Letta e Renzi.
LO SCENARIO che si prepara è tipicamente italiano. Il governo, ottenuti i pareri consultivi di Camera e Senato, pubblica in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 212, scatta il regolamento che affida a Philip Morris l’autovigilanza attraverso la tecnologia Codentify e poi, il giorno che il protocollo Oms diventerà valido agli effetti giuridici rendendo – come sottolinea Pargneaux – illegale l’adozione del sistema Codentify, la lobby di Big Tobacco cercherà di far valere il fatto compiuto e, nella peggiore delle ipotesi, lo Stato italiano sarà chiamato a pagare a Philip Morris un bel po’ di milioni di euro a titolo di danno.
27 Ottobre 2015