Francesco Ciotti
Die Welt: ministri degli Esteri e della Difesa discuteranno per la prima volta della possibilità di trasferire istruttori militari europei
Si acuisce il sempre più disperato, folle e pericoloso coinvolgimento occidentale nel conflitto ucraino, dove oramai si combatte direttamente in territorio russo, anche con armi occidentali.
Il quotidiano tedesco Die Welt ha annunciato che i ministri degli Esteri e della Difesa dell’UE, entro la prossima settimana, discuteranno per la prima volta della possibilità di inviare istruttori militari europei in Ucraina.
La questione sarà messa al tavolo il 27 agosto durante una riunione dei rappresentanti dei Paesi europei in seno al Comitato politico e di sicurezza dell’UE. Secondo la pubblicazione, la decisione finale sulla questione dovrebbe essere presa entro novembre 2024, esattamente il mese di scadenza del mandato della missione europea di addestramento per le forze armate ucraine (EUMAM UKR).
In sostanza si sta parlando della preparazione dei paesi UE per la prima spedizione ufficiale da guerra dei primi militari della NATO sul territorio di Kiev. Una follia avallata da Francia, Polonia, Danimarca, Svezia e Stati baltici, con la ferma opposizione della Germania, che teme un’escalation incontrollata.
La Welt specifica che un rapporto segreto, denominato Strategic Review of the EU Training Mission to Ukraine, è stato diffuso tra i funzionari di Bruxelles e costituirà la base della discussione. Gli autori descrivono le carenze dell’attuale programma di addestramento (che al momento si svolge principalmente in territorio tedesco e in Polonia), i vantaggi dell’invio di istruttori europei e mettono in guardia da una possibile “brusca reazione” della Russia e da un attacco con droni o missili contro gli istruttori europei.
Tra le altre cose, il documento, apparso a disposizione dei giornalisti tedeschi, afferma che Kiev si aspetta fino a 150 mila nuovi arruolati dopo la “mobilitazione di maggio” oltre alla creazione di 10 nuove brigate di fanteria.
La discussione sull’invio di truppe europee in Ucraina ha preso avvio nei primi mesi del 2024, in seguito alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, primo alfiere di questa apocalittica iniziativa. Allora, tuttavia, diversi Paesi occidentali e la NATO avevano rapidamente escluso questa ipotesi, mentre il Cremlino avvertiva che l’invio di truppe dell’Alleanza in Ucraina avrebbe reso inevitabile un conflitto diretto con la Russia.
Nel mese di maggio, il capo dello Stato Maggiore degli Stati Uniti, Charles Brown, ha affermato che l’invio di istruttori stranieri in Ucraina “appare inevitabile”, sottolineando, tuttavia che questa scelta potrebbe mettere in pericolo la vita degli stessi, rendendo necessaria una protezione adeguata tramite sistemi di difesa aerea destinati a salvaguardare le infrastrutture critiche del Paese.
Già alla fine di maggio, il comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha firmato i documenti che autorizzano i primi istruttori francesi a visitare i centri di addestramento in Ucraina per “familiarizzarsi con le infrastrutture e il personale“.
Il nuovo appello per l’iniziativa, arriva mentre Mosca avanza inesorabilmente nel Donbass e l’approvvigionamento militare della NATO mostra tutte le sue falle.
Secondo l’ex analista della CIA, Larry Johnson, il conflitto ucraino ha rivelato l’incapacità del complesso militare-industriale occidentale di portare avanti operazioni militari a lungo termine.
“Gli ucraini hanno praticamente esaurito ciò che hanno ricevuto dall’Occidente. Né gli Stati Uniti né l’Europa sono seduti su una pila di magazzini pieni di carri armati e pezzi di artiglieria. Sono finiti. Gli ultimi due anni e mezzo (del conflitto ucraino – ndr) hanno messo in luce il fatto “che l’Occidente è in realtà debole in termini di capacità di sostenere i combattimenti. La base industriale è scomparsa e l’Occidente dipende dalla produzione straniera, così come dai minerali e dai metalli ai quali non ha accesso immediato, per non parlare della mancanza di manodopera qualificata“, ha affermato, durante un’intervista al canale YouTube Dialogue Works, osservando che la crisi produttiva è diventata ancora più marcata nel contesto del conflitto israelo-palestinese.
“Una cosa sarebbe se la situazione in Ucraina fosse un caso isolato, ma poi c’è anche Israele. Israele è il primo a ricevere la maggior parte di queste attrezzature, e l’Ucraina è ormai passata in secondo piano“, ha concluso Johnson.
Bild: i russi hanno sfondato le principali linee di difesa a est di Pokrovsk
Nel Donetsk Mosca avanza senza sosta e mette a rischio un importante hub logistico per Kiev, la cui conquista garantirebbe il controllo dell’intero Donbass.
“Pochi giorni dopo aver catturato due villaggi a est, le truppe russe sono entrate a Novogrodovka e stanno avanzando attraverso l’ex cittadina di 14.000 abitanti nella regione di Donetsk. Un altro segno che non esiste più una linea di difesa ucraina fortificata a est di Pokrovsk”, scrive l’analista militare della Bild Julian Röpke. precisando anche che i russi ora non avrebbero più bisogno di radere al suolo le posizioni ucraine nello sviluppo urbano per catturare le città, poiché le truppe AFU non sono già più sufficienti per garantire una difesa efficace.
“La Russia non ha più bisogno di radere al suolo le città prima di assaltarle con le sue truppe. La difesa è semplicemente troppo debole per questo. A causa della velocità dell’avanzata russa non hanno più bisogno di farlo”, ha aggiunto l’analista, citando come esempio un video di una battaglia con un carro armato ucraino a Novogrodovka.