Docenti contro la Legge Aprea
Lettera al Presidente della Repubblica:
a difesa della Scuola di Corrado Mauceri, avvocato, giornalista, insegnante, scrittore
“Egregio Presidente,
ho ascoltato con profondo stupore e rammarico le sue parole in merito alle riforme istituzionali che mettono in discussione l’assetto democratico del Paese ed avviano un percorso autoritario nel metodo e nel merito.
Lei dovrebbe essere il garante dell’osservanza della Costituzione che ha giurato di osservare e di far osservare; dovrebbe anche essere il rappresentante di tutti gli italiani.
Invece Lei ha scelto di essere uomo di parte e di sostenere lo stravolgimento dell’assetto democratico del Paese, consentendo la svolta autoritaria concordata da uno spregiudicato Presidente del Consiglio e da un pregiudicato, con sentenza definitiva, per frode fiscale.
A Suo avviso, un Senato non rappresentativo e formato da cooptati, una Camera di nominati, con una soglia di sbarramento che preclude una effettiva rappresentatività e che è più fascista della legge fascista Acerbo,l’abolizione del Consiglio Nazionale P.I. e l’esautoramento degli organi collegiali della scuola , ecc sarebbero riforme democratiche e necessarie per garantire la ripresa economica del Paese e lo sviluppo dell’occupazione.
A mio modesto avviso, le riforme da Lei auspicate sono un attentato alla democrazia ed alla Costituzione che certamente si può modificare, ma non stravolgere nei suoi principi democratici.; sono riforme volte a garantire il potere assoluto ad un Capo ed assolutamente inidonee a realizzare quella politica occupazionale, ormai indilazionabile e non risolvibile senza un coinvolgimento del mondo del lavoro.
Spetterà al Parlamento giudicare le sue parole, gravi e preoccupanti; io posso solo dirle che Lei non mi rappresenta.”
Corrado Mauceri – Firenze
23 luglio 2014