Foto tratta da: https://www.lettera43.it/it/articoli/cronaca/2012/11/26/sallusti-ricevuto-lordine-di-arresto-domiciliare/65257/
Insomma, non c’è niente da fare, la “pitonessa” (alias Daniela Garnero, conosciuta come Santanchè – cognome ereditato per i dodici anni di matrimonio col chirurgo estetico Paolo Santanchè), non riesce a stare lontana dai guai. Infatti, come riportato dal post sotto de il Fatto quotidiano, viene ‘pizzicata’ sulle spiagge toscane per aver, probabilmente, abusato delle regole edilizie. Una procedura ‘anomala‘ che alla “pitonessa” non sembra essere nuova tanto da essere finita, tempo fa, diverse volte, per ragioni analoghe, sui giornali (come avevamo riportato anche sul sito) per una controversia sui nominativi di persone che evadono milioni al fisco con Hervé Falciani,
Mossi da curiosità nei confronti della parlamentare abbiamo scoperto, sempre dai giornali cose interessanti e che lasciano un po’ di amaro in bocca; costei come si è potuta permettere di fare “sermoni” moralistici quando leggiamo cose inerenti il valore della sua villa milanese oppure quello della villa di Courmayeur affittata come se fosse un “negozio”?
E sembra non siano le uniche…
Saremmo, altresì, curiosi di vedere cos’altro potrebbe venir fuori se ci fosse un’ispezione seria da parte delle autorità sulla regolarità catastale della villa milanese.
E, poi, siamo proprio sicuri, visti i precedenti della “pitonessa”, che quella villa milanese (con piscina interna), sia in regola con tutti i requisiti secondo le leggi catastali?
MOWA
Daniela Santanché, procedimento per infrazione edilizia sulla pagoda del Twiga: ma sarà smontata solo a fine estate
di Ilaria Lonigro
Il procedimento è stato avviato dal comune di Pietrasanta il 29 giugno e dura 60 giorni, al termine dei quali, se l’ufficio infrazioni confermerà l’abuso, ai gestori sarà imposto di ripristinare lo stato dei luoghi. “Avranno tra i 60 e i 90 giorni di tempo per demolire il manufatto. È una presa in giro”, dice Rossano Forassiepi, ex assessore all’urbanistica della cittadina versiliese
Se fosse accertato che è abusiva, la pagoda dovrà, con ogni probabilità, essere smontata. Ma senza fretta: alla fine della stagione balneare. Lo dicono i tempi burocratici: il procedimento è stato avviato il 29 giugno e dura 60 giorni, al termine dei quali, se l’ufficio infrazioni confermerà l’abuso, ai gestori del Twiga sarà imposto di ripristinare lo stato dei luoghi. “Avranno tra i 60 e i 90 giorni di tempo per demolire il manufatto. È una presa in giro. Da tutti gli atti che abbiamo a disposizione, si può affermare che il manufatto, con estrema probabilità, è stato fatto senza titoli edilizi e, con ogni probabilità, andrà a finire che verrà smontato a settembre, quando ormai non servirà più”, tuona dalla segreteria del Pd di Pietrasanta, Rossano Forassiepi, ex assessore all’urbanistica della cittadina versiliese, nonché ingegnere.
Per Forassiepi, il regolamento comunale parla chiaro. “Premesso che bisogna aspettare la fine del procedimento per averne certezza, per me, il manufatto è abusivo, sia per la forma che per la dimensione, visto che il Piano di Utilizzazione degli Arenili prevede che in spiaggia si usino solo tende o ombrelloni tradizionali per ripararsi dal sole. Tanto più che lì c’è pure un impianto wi-fi ed elettrico”, dice l’ex assessore all’urbanistica. In particolare, l’avvio del procedimento di infrazione, inviato a Santanchè e soci a giugno, rimanda all’articolo 18 del Piano, in cui si legge che sono consentiti “modesti manufatti di legno ad uso servizi igienici, docce e cabine”. Non al posto di tende e ombrelloni.
25 agosto 2018