“Il Ministero degli Affari Esteri della Bolivia comunica l’ingresso della Bolivia nel gruppo di Lima”, è stata la nota ufficiale rilasciata ieri.
Il ministro boliviano ha giustificato che la sua decisione mira a contribuire al raggiungimento della presunta “soluzione pacifica, democratica e costituzionale alla crisi in Venezuela, che deve essere guidata dal popolo venezuelano”.
La reazione del governo venezuelano è arrivata in un messaggio pubblicato sul suo account Twitter dal ministro degli Esteri Arreaza che ha attaccato il governo boliviano per essersi unito al gruppo di Lima ed ha anche messo in discussione la democraticità dei paesi del “cartello” di Lima, che “affermano di essere i paladini della democrazia nella regione latinoamericana, invece, dapprima hanno represso selvaggiamente le proteste delle proprie popolazioni e poi hanno incorporato nelle proprie fila una dittatura fascista, razzista, prodotto di un colpo di Stato sanguinoso.”
Il gruppo Lima – integrato da Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Guyana, Honduras, Messico, Panama, Paraguay, Perù e Santa Lucia – è una coalizione di paesi che, sostenuta dagli Stati Uniti, promuove la uscita di Nicolás Maduro dalla Presidenza del Venezuela, eletto con mandato popolare, e appoggia l’oppositore Juan Guaidó, che si è autoproclamato presidente ad interim del Paese.
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