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Seguendo l’esempio di altri Comuni e Regioni italiane, chiediamo al Comune di Milano di sospendere ogni forma di relazione istituzionale con l’attuale Governo israeliano e con tutti i soggetti a esso direttamente riconducibili. Lo chiediamo alla luce delle gravissime violenze e privazioni in corso contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e nei restanti territori occupati, e tenendo conto del procedimento aperto dalla Corte Penale Internazionale contro il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Tale sospensione dovrebbe durare fino a quando non verrà ristabilito il rispetto del diritto internazionale, fatta salva la collaborazione con quei soggetti che si impegnano apertamente per la fine del conflitto, la protezione dei civili e l’assistenza umanitaria. La nostra richiesta non è rivolta contro il popolo israeliano, a cui va la nostra profonda solidarietà per le vittime degli atroci attacchi del 7 ottobre e per gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas, né contro le comunità ebraiche – che a Milano rappresentano una presenza viva, rispettata e impegnata nel dialogo – bensì contro le azioni dell’attuale esecutivo israeliano, in coerenza con i valori di pace, giustizia e solidarietà che la nostra città ha sempre difeso. Nel rispetto della Costituzione e delle competenze istituzionali, riteniamo che anche Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, debba fare la sua parte per contribuire a fermare il massacro in corso. |
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