di Raffaele Simonetti *
Commentando il 12 gennaio, su questo sito, un articolo del Corriere contro i professionisti del «complottismo» (“COMPLOTTISMO”, LA BRISCOLA DEL CORRIERE) si diceva che:
Questo articolo non è il primo e non sarò certo l’ultimo a battere questo tasto.
La previsione si è avverata dopo meno di una settimana, il 17 scorso. Questa volta uscendo dal generico e puntando il dito contro il vertice, l’analista francese animatore del sito voltairenet.org Thierry Meyssan (Chi c’è dietro l’assalto a Charlie? Il ritorno del re dei complottisti).
Lo firma l’inviato a Parigi Stefano Montefiori, che ha riferito in diretta da Parigi dell’assalto alla redazione di Charlie Hebdo e degli altri tragici fatti. Ora che vittime e assassini sono stati sotterrati deve aver ritenuto prioritario – lui o la direzione del quotidiano non sappiamo – mettere in guardia il lettore su cosa non ascoltare, anziché informare sui progressi delle indagini o sulle reazioni in Francia e nel mondo.
Una scelta che accomuna chi l’ha compiuta con quanti si sono gettati a capofitto sullo sfruttamento politico degli avvenimenti, preceduto o meno da una qualche parvenza di analisi.
Da Marine Le Pen che invoca il ripristino della pena di morte all’immarcescibile Luttwak che pone l’alternativa «o delegittimate l’Islam o delegittimate la democrazia»; dal sionista Alan Dershowitz che già il 7 gennaio affermava che «la Francia raccoglie ciò che ha seminato» a Umberto Eco che l’indomani sentenziava «Siamo in guerra, fino al collo. L’Isis è il nuovo nazismo»; senza dimenticare il ministro Orlando e l’ex magistrato Stefano Dambruoso, ora parlamentare di Scelta Civica, che caldeggiano una super-procura antiterrorismo, ben distinta dalla già attrezzata e rodata procura antimafia.
Per molti di questi casi il termine appropriato è: “sciacallaggio”.
Tornando all’articolo di Montefiori qui si vuole solo far notare come anche questo, in perfetta continuità col precedente, evita di fornire alcuna base all’accusa.
Anzi, fa di peggio: inizia menzionando il caso di un’insegnante di Bobigny sospesa per aver detto in aula che «l’attacco a Charlie Hebdo è una manovra dello Stato per sopprimere la religione musulmana» (e questo mentre si esalta la “libertà di espressione” di cui è paladina la Francia!) per passare a incoronare Meyssan re dei complottisti.
L’obbiettivo dell’intervento appare nella chiusa: prevenire che nella testa dei lettori possa trovare credito un’affermazione di Meyssan che evidentemente a Montefiori e/o al Corriere appare insopportabile: «I mandanti non hanno cercato di soddisfare jihadisti o talebani, ma i neoconservatori o i falchi liberali».
Si rassegni, però, Montefiori al fatto che sono già apparsi altri “complottisti” che sarà più difficile liquidare con la sommarietà usata verso Meyssan.
Paul Craig Roberts, sottosegretario al Tesoro con Ronald Reagan, già il 13 gennaio aveva sul suo sito un articolo che iniziava così:
L’affare Charli Hebdo ha molte delle caratteristiche di un’operazione ‘false flag’. L’attacco all’ufficio dei vignettisti è stato un attacco professionale metodico del tipo associato a forze speciali ben addestrate; ma i sospetti che sono stati successivamente assediati e uccisi sembravano imbranati e poco professionali. E’ come se fossero due gruppi di persone diverse.
Successivamente ha pubblicato altri due interventi; nel terzo, del 17 gennaio, riprende un sito apparso su un sito tedesco che analizza un video dell’assedio e dell’uccisione di Amedy Coulibaly che sembra essere, come loro sostengono, ammanettato.
Inoltre nel secondo intervento esordisce dicendo che il primo articolo è stato apprezzato dai lettori ad eccezione del neoconservatore William Kristol, di cui la Wikipedia italiana dice:
Neoconservatore americano di origine ebraica, dirige il “Progetto per un nuovo secolo americano”.
Guarda caso proprio una delle categorie menzionate da Meyssan.
E sempre il 17 gennaio l’autorevole Global Reasearch ha pubblicato un articolo di Larry Chin, in verità abbastanza generico, ma dal titolo molto netto: “Je suis CIA”.
* Sezione comunista Gramsci-Berlinguer di Milano
Riferimenti:
Je suis CIA
Larry Chin
Global Research, 17 gennaio 2015
Charlie Hebdo: Report from Europe
Paul Craig Roberts
17 gennaio 2015
Charlie Hebdo Update
Paul Craig Roberts
16 gennaio 2015
Bobigny : une enseignante mise à pied pour avoir tenu des propos complotistes
Ariane Chemin
Le Monde, 16 gennaio 2015
Charlie Hebdo
Paul Craig Roberts
13 gennaio 2015
Amedy Coulibaly wurde hingerichtet
[ Amedy Coulibaly è stato giustiziato ]
Alles Schall und Rauch, 12 gennaio 2015
[‘Alles Schall und Rauch’, letteralmente: ‘Tutto rumore e fumo’, ha il senso di: ‘Tutto fumo negli occhi’]
Il ministro Orlando: “Italia pronta per una super-procura antiterrorismo”
Francesco Grignetti
La Stampa, 12 gennaio 2015
L’ambiguità vi porta al macello
Goffredo Pistelli
(intervista ad Edward Luttwak)
Italia Oggi, 8 gennaio 2015
Umberto Eco: «Siamo in guerra, fino al collo. L’Isis è il nuovo nazismo»
Paolo Di Stefano
Corriere, 8 gennaio 2015
UN 11 SETTEMBRE FRANCESE ? CHI HA ORDINATO L’ATTENTATO CONTRO CHARLIE HEBDO ?
Thierry Meyssan
Come don Chisciotte, 8 gennaio 2015
Alan Dershowitz: France reaped what they sowed in the Paris attack.
[ Alan Dershowitz: Nell’attacco di Parigi la Francia raccoglie ciò che ha seminato ]
Sean Piccoli
NEWSMAX, 7 gennaio 2015