PER QUESTO ATTACCANO LA COSTITUZIONE CHE NON GLIELO PERMETTE
Nell’era dell’immagine… ringraziamo il compagno Gaetano Bucci per questo eccellente manifesto che c’ha inviato, chiarificatore delle finalità politiche che Matteo Renzi si prefigge di ottenere con il referendum del 4 dicembre.
Propaganda fascista per il secondo plebiscito del duce nel 1934 su Palazzo Braschi a Roma sede del Partito Nazionale Fascista (PNF). La votazione si svolse in forma plebiscitaria. Gli elettori potevano votare SÌ o NO per approvare la lista dei deputati designati dal Gran Consiglio del Fascismo. |
Matteo Renzi vuole un referendum-plebiscito per costruire il Partito della Nazione (PN), la F la mette dopo che ha spaccato il PD, inglobato la destra legata a Berlusconi (P2) secondo i desideri della P1 dei Rothschild-De Benedetti-Elkann-J.P.Morgan [1] [2] e consegnato l’opposizione sociale a Massimo D’Alema della Ur-Lodge Pan-Europa. |
Come fu fondamentale la massoneria per l’ascesa del fascismo, così è fondamentale il ruolo del massone Giorgio Napolitano e delle Ur-Lodge massoniche a lui legate, nel mantenere al potere, finché gli serve, Matteo Renzi.
Premurosi come sempre, i massocapitalisti gli hanno affiancato, come ispiratore delle sue politiche nazionali e internazionali, oltre all’ex presidente della Repubblica, una spia di professione come Michael Ledeen, studioso e ammiratore del fascismo, legatissimo al Mossad e a Israele. Ledeen è stato sodale della spia Francesco Pazienza, il depistatore della strage di Bologna, e uomo interno alle trame della P2, messo al vertice nel 1980 del Super Sismi. I nostri eterodiretti servizi segreti sono stati utilizzati per portare a compimento gli obiettivi dell’atlantica strategia della tensione: l’omicidio di Aldo Moro e la fine del compromesso storico, la distruzione del P.C.I. e la modifica della Costituzione.
Il consulente di Renzi, Ledeen, è stato membro del Csis – Center for Strategic and International Studies che faceva capo alla Georgetown University – e che vedeva al proprio interno farabutti come Henry Kissinger (affare Moro 1978 e golpe in Cile 1973); il generale Alexander Haig, legato al presidente Richard Nixon e tra i principali artefici del golpe di Pinochet in Cile. Haig è stato Supreme Allied Commander Europe – Comandante supremo alleato in Europa cioè la massima carica militare della NATO nel continente.
Altro personaggio di spicco del Csis è stata Claire Sterling: qui occorre dilungarsi un po’ nella spiegazione. Perché le persone che frequenta Ledeen sono quasi sempre implicate o in colpi di Stato o in atti terroristici, ma anche in colossali depistaggi come la scrittrice anticomunista Sterling che accusò ingiustamente i bulgari dell’attentato a Giovanni Paolo II.
Mentre la storia dell’attentato al papa polacco va inserita in un contesto più ampio e conseguente a quello avvenuto poco tempo prima a Ronald Reagan.
Un attentato, quello al presidente statunitense, frutto a quanto pare della lotta ai vertici del potere Usa, tra Ronald Reagan e Zbigniew Brzezinski alleato in quel periodo della famiglia Bush.
A Washington, il 30 marzo 1981 e a soli 69 giorni dalla sua nomina, il giovane John Hinckley Jr. spara a Reagan. Sembrava il gesto di un folle, invece…
I media notarono che c’erano delle stranezze: l’Houston Post nell’edizione del 31 marzo 1981 e in seguito ripreso da NBC, Associated Press e Newsweek, fecero notare che l’attentatore era figlio di John Hinckley Sr., politico e facoltoso finanziatore della campagna elettorale di George Herbert Walker Bush nelle primarie contro Ronald Reagan, riportarono anche il loro legame nel business del petrolio.
Se Reagan fosse morto nell’attentato, l’allora vicepresidente George H.W. Bush, delle logge Skull & Bones, Edmund Burke, Leviathan, Three Eyes, White Eagle e Hathor Pentalpha sarebbe diventato presidente e il polacco massone della ur-lodge, Three Eyes, Zbigniew Brzezinski, avrebbe festeggiato danzando con grembiulino, spadino e collare.
Come risposta a questo attentato, il paramassone Ronald Reagan e i soci della loggia White Eagle hanno organizzato l’attentato a Giovanni Paolo II, considerato un uomo legatissimo al polacco Zbigniew Brzezinski e alla sua politica di destabilizzazione dell’Urss e dell’Europa orientale. Questo fatto è riferito dal ben informato gran maestro del Grande Oriente Democratico, Gioele Magaldi, nel libro Massoni società a responsabilità illimitata– La scoperta delle ur-lodge, Chiarelettere pagg.36-39, nel capitolo: Neoaristocratici in guerra. Dall’attentato a Reagan alla scoperta della “P2”.
Per non lasciare dubbi su chi ha armato la mano di Mehmer Ali Agca, colui che ha sparato a Wojtyla, Magaldi mette in evidenza, nel suo libro, la data: 13 maggio 1981 e l’ora dell’attentato le 17,17. Numeri fondamentali nella cabala massonica: nel 1717 nasceva la massoneria moderna. 1717 è un numero composto dall’unione di due 17. In massoneria rappresenta il grado 17°, il Cavaliere d’Oriente e d’Occidente. E questo cavaliere ha la “rivelazione, che manifesta a questo grado lo svolgimento dell’Apocalisse”. Il numero 13 è un numero importante per i massoni, indica la rottura dell’armonia, incarnando il disordine. Infatti, è il numero che con l’aggiunta di una unità al Dodici, interrompe la ciclicità, obbligando ad una trasformazione radicale. E’ un numero negativo, è detto aritmico perché rompe la legge dell’equilibrio e della continuità.
I massoni stavano litigando tra loro sui mutamenti geopolitici dopo la caduta del Muro di Berlino e non si risparmiavano nello scambiarsi gentilezze. Negli Usa è consuetudine per i gruppi di potere sparare ai presidenti, ma nonostante questo per i media asserviti gli Usa sono sempre la patria della democrazia: Abraham Lincoln subì un attentato il 14 aprile 1865 e morì il giorno dopo. Stessa sorte toccò al presidente James Garfield a cui spararono il 2 luglio 1881 a Washington. Morì undici settimane più tardi, il 19 settembre. A William McKinley sparò un anarchico il 6 settembre 1901 al Temple of Music di Buffalo, nello stato di New York. Morì otto giorni più tardi, il 14 settembre. John F. Kennedy fu ucciso a Dallas, in Texas, il 22 novembre 1963 perché firmò l’ordine esecutivo numero 11110 che ripristinava al governo USA il potere di emettere moneta senza passare attraverso i banchieri privati della Federal Reserve.
Subirono attentati, oltre a Reagan, anche altri presidenti come: Andrew Jackson il 30 gennaio 1835; Theodore Roosevelt il 14 ottobre 1912; Franklin Delano Roosevelt nel febbraio del 1933; Harry Truman il 1 novembre 1950; Richard Nixon scampò a ben due attentati: il primo il 14 aprile 1972 a Ottawa, in Canada e il secondo il 22 febbraio 1974. Anche Gerald Ford scampò a due attentati: il 5 settembre 1975 a Sacramento e il 22 settembre 1975, a San Francisco. Jimmy Carter se la cavò il 5 maggio 1979.
Come negli Usa, con la lotta tra massocapitalisti alla Clinton e Trump, lo scontro interno ai massoni si sta verificando anche in Italia e si evidenzia tra i servizievoli politici – fateci caso – tutti filo atlantici. Ma nella periferia dell’imperialismo si sono esaurite, agli occhi della maggioranza dei cittadini le attuali formazioni politiche, tutte incapaci di dare uno sbocco positivo alla crisi di sovrapproduzione e alle conseguenti guerre per accaparrarsi mercati e materie prime. Per i massocapitalisti occorre far presto e farne nascere altre. Ecco allora che la lotta tra D’Alema, quello dei bombardamenti sulla Jugoslavia, e Renzi, armi all’Arabia Saudita e quindi all’Isis, che è funzionale a due obbiettivi: impedire che risorga il P.C.I. di Enrico Berlinguer, gestendo la protesta popolare insieme al Movimento 5 Stelle, incanalandola in percorsi prestabiliti, sino a giungere a un compromesso, non storico, ma deleterio per la democrazia come fu quello di De Gaulle per la Francia nel 1958, quando ha cambiato la Costituzione e introdotto il sistema maggioritario a doppio turno. Il secondo obiettivo è quello di far nascere nel contempo il Partito della Nazione di Matteo Renzi che raccolga la destra rimasta in vita, Lega compresa, arrivando a una forma di quadripartitismo borghese utile per far pagare ai soliti, con la guerra, i costi della crisi capitalistica.
Tutto questo può accadere perché il nostro paese ha perso sovranità e indipendenza rispetto all’imperialismo Usa che oggi ci ordina, grazie a dei politici a libro paga, di stravolgere definitivamente la nostra Costituzione anticapitalista, quindi antifascista, sociale e di pace.
Per queste ragioni le Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer propongono, di votare NO al referendum, ma anche di costituire un fronte di lotta per tutti i sinceri democratici e tutti gli antifascisti, per denunciare alla magistratura il tentativo eversivo del governo Renzi per:
Attentato contro la Costituzione dello Stato, articolo 283 del c.p.;
prodotto una: Usurpazione di potere politico art. 287 c.p.;
attuato: Attentati contro i diritti politici del cittadino art. 294 del c.p.;
alimentato una: Cospirazione politica mediante associazione art. 305 c.p.
Saluti comunisti
Andrea Montella
Sezione comunista Gramsci-Berlinguer di Pisa
[2] J.P. Morgan biografia di Andrea Montella