A pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’aiuto umanitario dove si è ribadito che i civili non sono un bersaglio si continua, da parte di qualche (improvvisato) ministro, sostenere tesi che sono l’esatto contrario di tale principio.
Infatti, se da una parte, moltissime persone innocenti scappano da situazioni di guerra cercando rifugio altrove, dall’altra, ipocritamente, qualcuno li respinge aprioristicamente disattendendo in forma estensiva i punti 9 e 10 della Risoluzione 2417 (2018) dell’Ufficio internazionale delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) che rispettivamente recitano:
“rammenta che il Consiglio ha adottato e può prendere in considerazione l’adozione di misure di sanzione, se del caso e in linea con le prassi esistenti, che possono essere applicate a persone o entità che ostacolano la fornitura di assistenza umanitaria, o l’accesso a, o distribuzione dell’assistenza umanitaria;”
“esorta vivamente gli Stati a condurre, in modo indipendente, indagini complete, tempestive, imparziali ed efficaci nella loro giurisdizione in violazioni del diritto umanitario internazionale connesse all’uso della fame di civili come metodo di guerra, compresa la negazione illegittima dell’assistenza umanitaria alla popolazione civile in conflitto armato e, se del caso, di intervenire contro i responsabili in conformità del diritto nazionale e internazionale, al fine di rafforzare la prevenzione misure, garantendo la responsabilità e affrontando le lamentele delle vittime“
Perché sarebbe assurdo immaginare che un ministro (o i pochi politici che vorrebbero bloccare le persone sulle coste da cui scappano) sapere, in anticipo dall’identificazione, chi siano, esattamente, coloro i quali sono sui barconi.
E per comprendere meglio di cosa si stia parlando alleghiamo questo video nella speranza che non si continui nella barbara e cinica scelta di respingimento di esseri umani, nell’augurio che vi siano altri capitani coraggiosi, che in queste ore stanno dimostrando che l’Italia è ancora un paese democratico basato sui principi della sua Costituzione e sul rispetto delle leggi.
MOWA