Tornado ‘utilizzati solo per ricognizione, sorveglianza e intelligence’ dice ad Analisi Difesa una fonte militare
L’Italia alza il tiro contro lo Stato Islamico inviando in Kuwait 4 bombardieri Tornado che saranno operativi già a fine mese. La notizia è stata data a mezzo stampa dal Capo di stato maggiore della Difesa e simultaneamente dal Ministro Roberta Pinotti. Il Parlamento leggerà sui giornali
di Ennio Remondino
L’Italia alza il livello del suo impegno militare contro lo Stato Islamico inviando in Kuwait ben 4 bombardieri Tornado del 6° Stormo di Ghedi che potrebbero essere operativi già a fine mese. La notizia è stata resa nota attraverso il ‘Sole 24 Ore’ dal Capo di stato maggiore Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, e dal Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in un’intervista apparsa su ‘La Stampa’. Nuovo modello di comunicazione istituzionale? Così pare, visto che si parla di andare in ‘quasi guerra’ con un avversario che già Roma afferma di volerla visitare presto ma a modo suo.
L’opzione di affiancare ai 2 droni Predator e alla cisterna volante KC-767A basati in Kuwait anche 4 velivoli da combattimento era trapelata già dal mese scorso con voci di un dibattito interno allo stesso governo sulla opportunità politico-economica e di sicurezza della scelta. Presto avremo nostri velivoli pilotati sui territori controllati dal Califfato. La decisione di inviare i Tornado sembra sia stata determinata dalle richieste della Coalizione, di fatto dagli Stati Uniti, che hanno effettuato finora l’85% delle limitate missioni di attacco aereo effettuate dagli alleati sui cieli di Siria e Iraq.
I velivoli italiani, come quelli degli altri partner della NATO, voleranno sull’Iraq ma non sulla Siria dove gli statunitensi hanno l’esclusiva assieme agli Stati arabi. Poi viene il trucco del ‘vorrei ma non posso’, comunque ‘solo un po’. I nostri Tornado ‘saranno utilizzati solo per missioni di ricognizione, sorveglianza e intelligence’ ha precisato ad Analisi Difesa una fonte militare. Utile ricordare che anche l’impiego dei Tornado in Afghanistan prese il via nel 2008 con limitazioni simili, escludendo lo sgancio di ordigni. Limitazione poi rimossa nel 2012 quando arrivarono i cacciabombardieri AMX.
Sull’impegno militare contro lo Stato Islamico nessuno dice sui costi finanziari e i tempi e luoghi di schieramento della missione nelle sue varie forme e con almeno 200 militari coinvolti. A molti appare ipocrita l’ambiguità dell’andare in guerra ma ‘senza sparare’, la ‘guerra solo un po’ con i bombardieri ridotti a ricognitori. Opportunismo politico evidente. Osservazioni critiche strategiche. Perché in Iraq e ancora in Afghanistan dove il nostro ruolo resterà marginale e ininfluente e dove dovremmo buttare soldi che non abbiamo. Assenti invece nella Libia che abbiamo di fronte a casa.
17 novembre 2014