Sì, avete letto bene, il popolo venezuelano viene messo in profonda crisi economica e sotto scacco da banchieri stranieri (con la complicità degli Stati) perché privato del diritto nel riavere il proprio oro; infatti, la Banca d’Inghilterra ha risposto un secco no alla richiesta del presidente del Venezuela, Nicolas Maduro.
Siamo abituati ad immaginare che l’artefice di questi colossali furti, perché si parla di un valore di oltre 1,2 miliardi $ in lingotti d’oro, siano fatti ad opera di persone con mascherina sugli occhi o passamontagna sulla testa, armi in pugno che, dopo aver fatto irruzione in una banca, lancino il fatidico “Fermi tutti, questa è una rapina!” e portare via tutto quello che trovano nello “scrigno” ma, la storia insegna che i ladri sono di diverso tipo o categoria e, in questo caso, stiamo parlando dei proprietari del forziere… del caveau.
L’ennesima riprova che il capitalismo è sinonimo di predazione di beni della collettività e che ogni Paese del globo non può dormire sonni tranquilli se non reagisce a questi evidenti soprusi sapendo che in cima alla piramide vi sono i soliti noti… e, garantiamo, che questi non sono i soliti ignoti del film comico degli anni ’60 perché hanno un nome ed un cognome ben in vista nella società e potranno essere fermati, solo, se verranno fatte leggi serie, da altrettante persone serie, per riequilibrare le disparità sociali, invece, di cadere nel vulnus dell’inciviltà legislativa e politica.
Banchieri che hanno sempre finanziato le forme più reazionarie di politica pur di non lasciare che la giustizia (anche sociale) faccia il suo corso di riordino dei principi valoriali di libertà, corrompendo personalità pubbliche e private con il solo fine di rimanere in cima al potere e fare cassa, dimostrando, con ciò, di creare eventi di privazione delle regole democratiche. Due esempi recenti per tutti: la destabilizzazione dell’Ucraina che costrinse il Presidente democraticamente eletto, Yanukovich, di fuggire all’estero o quello, appunto, del Venezuela, nonostante, vi siano voci autorevoli come l’ex esperto delle Nazioni Unite, Alfred de Zayas, sostenere che vi sia in corso un colpo di stato a danno di quella popolazione.
MOWA
Banca d’Inghilterra si rifiuta di consegnare l’oro del Venezuela a MaduroLa Banca d’Inghilterra ha detto no alla richiesta del presidente del Venezuela Nicolas Maduro di restituire lingotti d’oro dal valore di 1,2 miliardi $, segnala l’agenzia Bloomberg con riferimento a fonti a conoscenza della situazione. Lo scorso dicembre Maduro aveva dichiarato che Caracas ha il diritto di vendere oro sullo sfondo delle sanzioni statunitensi e nell’incertezza del rimpatrio dei lingotti d’oro dall’Inghilterra.
L’agenzia osserva che i funzionari statunitensi stanno ora cercando di inviare i beni del Venezuela conservati all’estero al leader dell’opposizione autoproclamatosi presidente Juan Guaidò, affinchè abbia maggiori possibilità di ottenere il controllo del governo. Lo stesso Guaidò ha definito la decisione della Banca d’Inghilterra come una misura di protezione delle proprietà del Venezuela. “Non permetteremo più abusi e di rubare il denaro destinato al cibo, alla medicina e al futuro dei nostri bambini”, ha twittato il politico. 26.01.2019 |
Divulgati dettagli del piano segreto di Washington per cambiare governo in VenezuelaPer diverse settimane gli Stati Uniti hanno elaborato un piano segreto per sostenere l’opposizione venezuelana. Il presidente del parlamento Juan Guaidò si è autoproclamato presidente ad interim dopo la telefonata del vicepresidente americano Mike Pence, che gli ha promesso il riconoscimento di Washington. Lo ha scritto il Wall Street Journal riferendosi ad una fonte altolocata nell’amministrazione Trump. La notte del 23 gennaio il vicepresidente Pence aveva telefonato a Guaidò per garantirgli che gli Stati Uniti lo avrebbero appoggiato se avesse usurpato il potere al capo di Stato Nicolas Maduro. Questa telefonata ha dato il via al piano segreto che gli Stati Uniti avevano elaborato nelle scorse settimane negoziando con i suoi alleati e le figure chiave dell’opposizione venezuelana. Gli oppositori del regime chavista insistevano sulla necessità del sostegno della comunità internazionale. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha discusso la questione venezuelana con la leadership di Brasile, Colombia e di altri Paesi della regione alleati di Washington. Dopo che le forze armate hanno espresso sostegno a Maduro, Washington sta cercando di capire quanti sostenitori nell’esercito appoggino effettivamente il governo venezuelano. “Gli Stati Uniti credono che la maggioranza dei soldati comuni sia dalla parte dell’opposizione”, ha detto la fonte. In precedenza l’agenzia Associated Press aveva riferito, citando le sue fonti, che Guaidò si era recato in segreto negli Stati Uniti, così come nei Paesi dell’America Latina. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha inoltre istituito ad hoc un incarico: l’inviato speciale per il Venezuela. Il posto è stato preso da Elliot Abrams, in passato accusato di aver preparato un colpo di stato a Caracas nel 2002. 26.01.2019 |