L’aggressione ingiustificata, da parte delle Forze dell’Ordine, ai lavoratori della ThyssenKrupp merita una considerazione, di ben altro tenore, che una semplice richiesta di chiarimenti alle istituzioni (Ministro dell’Interno, Prefetto, Questore, ecc.), come hanno preteso, coralmente, diverse forze politiche e sindacali.
Ci sarebbe, invece, da chiedere ai politici perché non si inverte la rotta sulla cessione di beni strategici alle varie multinazionali uscendo dal gioco, imposto dal Trattato di Maastricht, sulla competitività che cannibalizza i rapporti tra gli sfruttati (di ogni frontiera) e contrasta con l’aspetto (sempre di quel trattato) di solidarietà previsto in quegli accordi.
Ci sarebbe, inoltre, da chiedere al Governo se non sia arrivato il momento di fissare paletti solidi sulla riduzione dell’orario di lavoro, ad egual retribuzione, onde evitare il danno permanente alle future generazioni di implosione sociale e perseguire realmente gli evasori ed elusori delle tasse per arrivare, inevitabilmente, ad abbassarle.
Ci sarebbe, tra l’altro, da chiedere come mai nessun politico attuale, e attento alle dinamiche economiche, non abbia mai richiesto di far valere l’€ (nel rapporto con gli acquisti) in egual misura in tutti gli Stati europei, come avviene negli USA, imponendo di fatto lo stesso trattamento economico a tutti i lavoratori dell’area europea.
Creare tensioni sociali di questa portata, inducendo gli uni contro gli altri, e darsi battaglia tra lavoratori, è sviare dalle soluzioni efficaci dei problemi per uscire dalla crisi di sovraproduzione determinato dalla logica capistalistica che produce guerre col solo fine del consolidamento dei poteri forti e l’indebitamento degli Stati con le banche private.
Per tutto ciò, e per quello che si può fare ancora per la realizzazione di una società più giusta, più vicina ai bisogni degli oppressi (e meno all’élite che ci succhia il sangue dalle vene) solidarizziamo con le vittime dell’aggressione di ieri a Roma.
Chiediamo, nel contempo, a Landini di essere conseguente al suo proclama di “occupazione delle fabbriche” e non farla diventare una “butade” per sedare gli animi dei lavoratori ricordandogli che noi dei padroni possiam, sempre, far senza.
Lo staff di iskrae
Venerdi 31 ottobre i metalmeccanici genovesi scioperano in solidarietà con i lavoratori della ThyssenKrupp picchiati dalla polizia mentre manifestavano in difesa del loro posto di lavoro.
Ecco i nuovi metodi del Governo Renzi: libertà di licenziamento e, chi non è d’accordo e manifesta contro, manganellate. Più che il futuro ricorda il passato e gli anni ’50 quando le cariche della polizia rispondevano agli scioperi. Dopo le chiacchere alla Leopolda le manganellate ai metalmeccanici.
I metalmeccanici di Genova solidarizzano con gli operai della Thyssen e gli dicono di non mollare scioperando e manifestando venerdì 31 ottobre con appuntamento alle 9 in Piazza Massena a Cornigliano.
Una sola classe, una sola lotta.
Fiom-Cgil Genova
Genova, 29 ottobre 2014