Foto: John Philip Jacob Elkann (Ansa)
La pirateria del XXI secolo
John Philip Jacob Elkann, quarantenne zar dell’impero Fiat Chrysler Automobiles – Exor – parte del gruppo “Stampubblica” e The Economist, sfruttatore al massimo livello del nostro proletariato e dell’insieme delle risorse del nostro Paese, dopo averci spremuti come limoni non vuole pagare il dovuto e scappa in Olanda, noto paradiso fiscale, dove tasse che in Italia sono in media al 27,5% (più il 3,9% di Irap) in Olanda vanno dallo 0 al 15% a seconda dei casi (senza Irap).
Basandosi in Olanda attirano una serie di azionisti-pirati internazionali come Bill Gates, attraverso Cascade Investments, come Nassef Sawiris o lord Jacob de Rothschild, con cui sono imparentati e condividono la fede nel dio del capitale.
Con questa ulteriore mossa i massocapitalisti e filo sionisti succeduti agli Agnelli, gli Elkann, tentano di far perdere le loro tracce al nostro fisco. E il filo sionista Renzi e il suo governo tacciono e le opposizioni borghesi balbettano ma di fatto non fanno nulla.
Ma chi sono questi Elkann?
Il cognome arriva direttamente da Isaac Elchanan Rothschild, vissuto alla fine del XVI secolo e capostipite dei noti banchieri.
Arrivati a Torino tramite l’imposizione di un matrimonio d’affari tra Alain Elkann e Margherita Agnelli, figlia di Gianni conosciuto come l’avvocato, che ha costruito l’affaristica ragnatela matrimoniale attorno alla figlia Margherita.
Poteva Gianni Agnelli legato da tempo tramite Mediobanca e Cuccia alla Banca Lazard Frères & Co gestita da André Meyer, siamo nel vertice della finanza ebraica, dire di no agli appetiti degli Elkann?
Alain, è figlio di Jean-Paul Elkann, il noto rabbino-banchiere e industriale, che è stato per lungo tempo, dal 1967-1982, presidente del Concistoro ebraico di Parigi e poi di Francia dal 1982 al 1992. Il rabbino-padre è stato inoltre a lungo ai vertici dell’amministrazione della Christian Dior. La madre di Alain e nonna di John Philip Jacob, è Carla Ovazza diretta discendente di quella famiglia di banchieri ebrei di Torino, trai quali ci fu Ettore Ovazza un fanatico fascista e grande amico di Mussolini. Nonostante così importanti amicizie Ettore Ovazza venne ucciso con tutta la famiglia dall’ala concorrente del capitalismo ebraico, quello nazista.
Gli Elkann sono arrivati ai vertici della Fiat dopo la sparizione o morte misteriosa il 15 di novembre dell’anno 2000 dell’erede legittimo del patrimonio industriale e finanziario di tale famiglia: Edoardo Agnelli. Un Agnelli atipico: filosofo marxista diventato nel 1974 musulmano sciita, con obiettivi industriali e finanziari opposti sia a quelli del padre Gianni che del resto della famiglia.
Sono molti i misteri da chiarire sulla scomparsa di Edoardo Agnelli: il traffico telefonico sui due cellulari lasciati a bordo della Croma prima della morte, l’assenza di testimoni alle 9 del mattino lungo un tratto stradale nel quale di solito si registra un discreto traffico, l’abbigliamento di Edoardo Agnelli che aveva il pigiama sotto la camicia; e poi ancora l’assenza totale di impronte digitali sull’auto, il cadavere ritrovato che era di statura molto inferiore a quella di Edoardo, il mancato esame autoptico e la sepoltura affrettata.
Infine, tesi più inquietante, l’ombra di un complotto sionista: poteva la finanza ebraica perdere un suo caposaldo come la Fiat? No di certo. Forse è per questo che hanno deciso di trasferirsi in un paese più vicino alla loro mentalità truffaldina l’Olanda, che ha una storia di pirateria seconda solo a quella britannica, la cui trasposizione moderna è la speculazione finanziaria del XXI secolo, di cui gli Elkann sono maestri.
È proprio vero che mai come oggi le porcate fatte dai massocapitalisti fanno apprezzare l’invenzione del dottor Guillotin.
Saluti comunisti
Andrea Montella
Sezione PCI Gramsci-Berlinguer di Pisa