Dichiarazione del Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa
“L’attività del Partito Comunista di Ucraina è stata ufficialmente proibita… Oggi tutte le forze sane del pianeta devono battersi in difesa dei comunisti ucraini, la cui libertà e vita è messa in gioco. Non c’è dubbio che dopo il divieto del Partito Comunista la giunta di Kiev cercherà di scatenare il terrore individuale. Più di una volta si è dimostrato che è pronta a farlo: a Odessa allo stesso modo di Khatyn, con gli omicidi politici e il genocidio nel Donbass. Non possiamo permettere che nuove tragedie avvengano!… Ci appelliamo ai dirigenti dei paesi dell’Unione Europea: voi che vi pronunciate regolarmente sull’inviolabilità dei diritti umani, perché non imponete alla presuntuosa dirigenza ucraina di smetterla? Non è la prima volta che avete dimostrato di saper imporre la vostra volontà a Kiev. Dimostrate allora questa volta la vostra disponibilità ad agire come difensori dei diritti civili e delle libertà.”
L’attività del Partito Comunista di Ucraina è stata ufficialmente proibita da un tribunale. Per tutti coloro che hanno a cuore gli ideali di libertà, uguaglianza e amicizia tra i popoli, per chi ricorda le lezioni della storia, quanto accaduto a Kiev significa solo una cosa: la dittatura fascista a Kiev ha completato il suo disegno. Nella carta dell’Europa è nuovamente apparso uno stato, i cui caporioni sono ideologicamente gli eredi della banda hitleriana. Le conseguenze di ciò potrebbero tragicamente riflettersi in tutto il mondo e, in particolare, in Europa.
Il passo cinico della dirigenza ucraina non è inaspettato. Il colpo di stato portato a compimento a Kiev nel 2014, era colorato di marrone. E’ stato attuato ad opera di coloro che dichiarano apertamente la loro adesione all’ideologia nazista. Nel corso della guerra nel Donbass, la giunta fascista ha dimostrato con una serie di azioni odiose la sua natura contraria all’umanità: il terrore contro la popolazione civile, le torture e gli omicidi di massa.
Traduzione dal russo di Mauro Gemma
da Marx21