di MOWA
«Il bugiardo ha due mali: non crede e non è creduto.» (Baltasar Graciàn 1601-1658)
La stampa internazionale, sul genocidio dei palestinesi a Gaza da parte dei sionisti israeliani, si divide, principalmente, tra giustificazionisti – che sono, prevalentemente, coloro che, trincerandosi dietro una visione teologica motivano, «l’opera di Dio che, con la sua grazia, rende giusto l’uomo…», come sostenuto anche nell’enciclopedia Treccani, e tutti gli altri che, molto laicamente, invece, ritengono illegittima tale strage di donne, bambini… tutti innocenti che non hanno colpa alcuna se non quella di essere, unicamente e casualmente nati in quel luogo.
Esseri umani, i palestinesi, con l’unica “colpa” di avere trovato sul proprio cammino di vita persone nel cui cuore alberga solo la versione perversa di un colonialismo nascosta sotto l’egida di un “dio” che avrebbe assegnato loro, proprio, quella porzione di territorio… come se quel “dio” fosse un affittacamere o un’agenzia immobiliare, e questa copertura giustificherebbe crimini su crimini pur di conquistare quel pezzo di terra. In Occidente, come in tutto il mondo, questo si chiama furto ed è un crimine punibile dalla legge ma si sa, la legge può essere adattata, da parte di qualcuno, in modo malleabile come plastilina, a proprio uso e consumo .
Intanto, mentre giustificazionisti e colpevolisti blaterano, continua una strage genocidaria, come sostenuto, in primis, dagli inviati dell’ONU, che ha intimato ad Israele di cessare immediatamente di uccidere e di riconsegnare le terre rubate dai propri coloni creando, immediatamente, un corridoio umanitario per far passare viveri e medicinali atti alla sopravvivenza. La stessa CPI (Corte Penale Internazionale) ha considerato tanto grave quanto accade al punto da ritenere Benjamin Netanyahu tra i massimi responsabili di questa situazione e, quindi, ha emesso una sentenza di condanna nei suoi confronti per crimini di guerra, Ma ecco che da parte di molti viene disconosciuta la stessa CPI e anche L’ONU, proprio per aver condannato quanto accade, ad opera di quello che si autoconsidera il “popolo eletto” e che per questo si sente in diritto di compiere misfatti fino ad arrivare al genocidio di un popolo o ad attaccare altri popoli sovrani.
La stampa internazionale è prevalentemente poco avvezza a fare il proprio mestiere seriamente e parteggia solo per Israele e/o ha evidenti simpatie sioniste. E non ha mai voluto porsi anche solo banali domande visto che quanto scritto negli articoli sembra arrivare direttamente dai servizi israeliani, ovvero come sia stato possibile, ad esempio, perforare, scavando il terreno sottostante Gaza, e attrezzare 500 chilometri di tunnel ad una profondità di 30 metri, da parte di Hamas, senza destare la benché minima attenzione di Israele visto che ogni strumento sia di uso civile che militare (e non fabbricabili in loco!) non possono entrare, se non con la complicità dell’amministrazione israeliana.
Scavi che, qualsiasi ingegnere non avrebbe timore a dimostrare, avrebbero interessato una capacità, calcolata indicativamente, di circa, un milione di metri cubi di materiale da eliminare, senza contare, poi, la movimentazione del cemento per consolidare le pareti dei tunnel e le ovvie aperture dei cantieri. Possibile che in vent’anni i servizi d’intelligence israeliani che sanno tutto quanto accade in ogni angolo del mondo non abbiano visto nulla?
Inimmaginabile pensare che i sistemi di rilevazione delle innumerevoli ricognizioni israeliane su quell’area palestinese non lo abbiano notato.
E i casi sono due, o i cosiddetti “super” servizi israeliani non funzionano come ci raccontano, oppure tutto questo, non può essere accaduto senza che ci sia stata una complicità dall’interno dell’amministrazione israeliana.
Ma, visti gli esiti di questi giorni con l’Iran, durante i quali sono stati uccisi “chirurgicamente” leader militari, scienziati, ecc. nel territorio persiano che dista migliaia di chilometri (2313) di distanza da Israele per evitare lo sviluppo del nucleare, proprio non si comprende come sia stato possibile non vedere quanto accadeva sulla soglia di casa propria…
L’opinione degli abitanti di questo Pianeta (ad ogni latitudine) sta dimostrando l’avversione a livello mondiale verso queste atrocità perpetrate sia da quei governanti che da persone insensibili, senza umanità nei confronti della popolazione palestinese.
E’ necessario che una straordinaria coesione umanitaria, per nulla controllabile dall’alto, metta in discussione quanto accade, riprendendo nelle proprie mani quel governo di gni paese, caduto, ultimamente, nelle mani di personaggi senza scrupoli, crudeli, guerrafondai che agiscono solo per mero interesse dei produttori di morte.
Foto di MOWA