di MOWA
«Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio.» (Antonio Gramsci Lettere dal carcere)
Nell’Occidente capitalista, attualmente, viene riproposta una realtà molto simile a quella che, nel secolo scorso, vide il crollo della Borsa di New York il 29 ottobre 1929 e che diede vita ad un decennio di crisi. La situazione fu tale che vi fu il crollo di beni e servizi con una contrazione e riduzione della produzione industriale e agricola che fecero vacillare, attraverso barriere doganali (dazi nazionali), le proprie economie.
Una crisi che si propagò, come uno tsunami, iniziando da USA e poi Germania. La miseria più totale colpì milioni di persone che rimasero senza reddito e lavoro facendo aumentare, in itinere, una enorme povertà che diede linfa vitale a movimenti fortemente estremisti e/o portatori di una cultura totalitaria sempre pronte a fare propria la disperazioni della popolazione per arrivare ad imporre, come soluzione, regimi autoritari. In quel contesto pieno di incognite si fecero strada imprenditori, amici del Terzo Reich come Escher Wyss, che convertì i macchinari del settore energetico in quello bellico, e questo non ricorda qualcosa? [1]
Una storia che risale a solo un Secolo fa e che sembrava passata, ma che, se si osserva bene, è sempre più assimilabile a quanto accade attualmente, dove stati come gli USA e la Germania stanno, di nuovo, riproponendo gli stessi passi che portano alla stessa svolta economica fino a cambiare e divenire da economie trainanti per la diffusione di benessere a portatrici di pessime politiche che vengono subite dalla popolazione e portate avanti da sciagurati ignoranti (per non dire consapevoli imbroglioni), i quali stanno conducendo gli stati verso una regressione, non solo economica ma, ancor peggio, valoriale, tanto da abbracciare teorie liberticide e totalitarie. Quindi, le analogie odierne e di cui si sta insistentemente parlando sui media, non sono dissimili da quelle di un tempo, anche oggi questi paesi vanno totalmente verso la conversione della produzione in armamenti da usarsi “nel qual caso che…”, mentre stanno politicamente preparando proprio una concreta possibilità di guerra. Tutto ciò, nonostante, non vi siano ragionevoli indirizzi scientifici di ipotetiche invasioni dell’Europa fatte da Est o da Ovest.
Questa storia ricorda molto la pretestuosa finta provetta di Colin Powell, quella esibita all’ONU e che ha giustificato l’ingresso/invasione in Iraq. La realtà postuma a quella guerra dimostrò un’altra verità e, cioè, che era stata tutta una scusa perchè le industrie di armi dovevano/volevano sperimentare nuove tecnologie contro gli esseri viventi. [2]
È necessario che, finalmente, le popolazioni, per propria autodifesa e per mettere in atto azioni di contrasto, prendano piena consapevolezza di come funzioni il camaleontico sistema capitalista, infatti, come dice, giustamente, Domenico Moro, nel suo articolo dall’eloquente titolo “Il legame inscindibile del capitalismo con la guerra” :
«L’influenza dello Stato, tramite la guerra e le spese belliche, sull’accumulazione capitalistica non è fatto recente, ma è anche la causa dell’accumulazione originaria del capitale, come la definisce Marx nel primo libro de Il capitale. L’accumulazione originaria, da cui, tra la fine del medioevo e l’inizio dell’epoca moderna, parte il modo di produzione capitalistico si basa sul sistema coloniale e sul debito pubblico. Attraverso l’espansione coloniale, fondata sulla violenza e quindi sulla guerra armi, vengono razziate le ricchezze americane che vengono portate in Europa, dove formano la base dell’accumulazione. Il debito pubblico, che determina l’ulteriore possibilità di profittevole investimento del denaro e di crescita del capitale bancario, rappresenta un’invenzione italiana, dovuta alla necessità di finanziare la guerra permanente in cui le città-stato italiane erano impegnate. Il debito pubblico diverrà sempre più importante e necessario per i primi stati nazionali europei a causa delle guerre e del colonialismo, che condussero all’aumento esponenziale della spesa militare, dovuto anche all’invenzione della polvere da sparo e quindi all’introduzione di costose artiglierie e fortificazioni moderne.» [3]
NOTE:
[1] Documenti segreti raccolti dall’Office of Strategic Services (OSS) e raccolti nel Record Group 226 (RG 226) testimoniano il coinvolgimento della Escher Wyss con il regime nazista. Il file 47178 rivela che, nel settembre 1944, la Escher Wyss produsse laciafiamme per la Germania sotto il nome di “Brennstoffbehaelter”, violando apertamente la neutralità della Svizzera. Oppure il file 41589 dove si documentava come la Svizzera permise l’immagazzinamento delle esportazioni sul proprio territorio nonostante si dichiarasse neutrale. (da Le mani sul Mondo – Chi è Klaus Schwab e cos’è il World Economic Forum)
[2] Colin Powell: il “guerriero riluttante” che perse una battaglia sbagliata
https://www.affarinternazionali.it/colin-powell-stati-uniti/
[3] Il legame inscindibile del capitalismo con la guerra
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