di MOWA
«C’è solo un modo per uccidere il capitalismo – con tasse, tasse, e ancora più tasse.» (Karl Marx)
Il Paese “Italia” è nel pieno della confusione e lo dimostrano i recenti fatti che hanno visto schiere di sprovveduti abbandonare prudenza e cautela rispetto ai portatori insani del capitalismo e piegarsi (per concedere le terga) arrivando, addirittura, a discettare della “bontà del prodotto” che viene loro sottoposto da questi odierni multimiliardari.[1]
E, viste le certezze culturali di tanti odierni governanti che non distinguono tra una democrazia popolare da una liberale o dall’interesse di uno stato repubblicano da quello di un privato, ci si domanda dove sia finita quella preziosa materia che è la storia, quella costituita dalla verità come regola scientifica, che ci ha aiutato a progredire negli ultimi due secoli fatti di lotte contro quel potere.
Si sa che la bramosia di scalata al potere compiacendo i ricchi (che ha radici profonde nell’idolatria e in agguato negli ultimi gradini dei troni dei monarchi) è sempre stata, ad un certo punto, foriera di sovvertimenti violenti e sconvolgimenti storici epocali. Senza andare molto lontano, basti pensare a cosa avvenne a lungo andare nel secolo scorso, durante il Ventennio fascista, alla popolazione che aveva creduto alle lusinghiere parole retoriche [2] del “capo”: ribellione.[3] Ma, forse, ha ragione l’intellettuale venezuelano, Luis Brito García, quando affermava che: “Alla lunga l’apparato politico non può difendere vittoriosamente in guerra, o imporre in pace, ciò che la cultura nega”. E qui, la cultura dei “signori/e” del governo italiano sul e del sociale difetta parecchio, tanto che la paura della reazione o del “fantasma” del comunismo e delle idee socialiste spaventano così tanto i potenti (ed i loro lacchè) da accelerare le leggi repressive contro il popolo. Infatti costoro, sono “costretti” ad inventarsi una gradualità nella repressione del popolo con leggi (e abusando dell’uso eccessivo dei decreti legge!) con i daspo in ogni luogo… sino alla modifica del Codice della strada che andrà a sanzionare pesantemente gli automobilisti sia nel portafoglio che nelle parti accessorie (ritiro patente, sequestro del veicolo… sino all’arresto) perdendo di vista la dovuta misurata proporzionalità delle precedenti norme.
Un Governo che usa, nei confronti del proprio popolo – a cui si richiama spesso e dice di difendere-, il metodo della rana nella pentola piena d’acqua che si riscalda, non merita nessuna stima o misericordia perchè ha disonorato il mandato, prima di tutto costituzionale, e poi, disattendendo diversi articoli che vanno da quelli sul lavoro sino a quelli sulla salute passando dai diritti civili, per non parlare delle reiterate figuracce nel non dichiararsi antifascisti. E, quest’ultima, sembrerà una banalità per i gretti o in malafede, ma è la sostanza del quieto vivere in una Repubblica nata dalla Resistenza all’orrore del ventennio.
NOTE:
[1]
Giorgia #Meloni risponde ad Alessandra #Sardoni sull’ingerenza di Elon Musk: “Bisogna essere intellettualmente onesti”. Come giudicate il suo linguaggio del corpo? pic.twitter.com/X9Kh2F8uuI
— Stevie Walker (@stevieansioso) January 9, 2025
[2]
Quando ti dicono che Mussolini era una brava persona #Sapienza #Antifa #antifascismo #antifascista #MarciasuRoma #anpinazionale #storiedidonnealbivio pic.twitter.com/zkx5j5Nui5
— Rete Italiana Antifascista (@Italiantifa) January 3, 2025
[3]
E alla fine scappava dall’Italia travestito da soldato nazista! Cercando di fuggire dalla sue responsabilità! Un vero eroe!
— rumarno (@rumarno2) January 4, 2025
Foto di MOWA