di MOWA
«Brache di tela e meloni, di settembre non son più buoni.» (proverbio popolare)
Se si guarda il panorama politico sembra di percorrere la galleria del museo degli orrori, infatti si possono vedere riprodotti personaggi, più o meno, celebri le cui sembianze, decisamente, palesano il classico odore stantio di chi non è, e mai sarà all’altezza del ruolo che riveste tanto da essere diventato, per i continui atteggiamenti, oggetto di derisione e scherno. I personaggi di quel museo hanno incarichi importanti, qualcuno, addirittura, parla di esami attitudinali per i magistrati dimenticando di essere chiamato dagli amici del suo paese “Mezzolitro”. [1]
Vi sono, anche, in questo campionario museale, uomini e donne condannati in via definitiva per reati, anche serissimi, che si impegnano ad illustrare al pubblico televisivo quanto siano giuste alcune leggi che hanno emanato, o che sono in via di approvazione, rispetto alla giustizia, leggi che trovano la contrarietà dei magistrati che spiegano quale sia il danno che, tali norme arrecheranno alla società civile. Ma the show mast go on, questi politici vanno avanti spediti verso un declino umanistico da cui si farà fatica a risalire la china.
Vi è, anche, un reparto, in questo formidabile museo degli orrori, riservato ai pistoleri e condiviso con gli smemorati e gli spergiuri, quelli che non ricordano cosa hanno fatto poche ore prima di un capodanno ormai diventato famoso, in cui non ricordano chi ci fosse, dove erano o se c’erano… probabilmente, dice il popolino, dorminavo o gettavano la spazzatura nel quartiere vicino. E questo reparto fa tutt’uno con quell’altro dove qualcuno declama discorsi senza capo ne coda, infilando, ogni due per due, un Made in Italy, pensando di essere trendy mentre, invece, è solo un tuffo carpiato all’indietro di almeno cent’anni, proprio ai tempi del “quando c’era LUI”. E, a proposito di questo LUI, si apre, finalmente, la galleria più visitata ma con frequentazioni di scarso lignaggio, dove sono esibite le personalità luciferine, quelle a cui la conoscenza della Storia difetta.
Un museo degli orrori, dunque, pieno di lapallissiane ovvietà, arricchito (si fa per dire!), però, di un’ala specifica, quella del palato e dell’olfatto che ci avvicina al reparto profumato da salamelle e arrosticini conditi con spezie varie che inebriano i sensi dei mortali sino a stordirli impedendo di scorgere, tra un barbecue e una pila di salsicce di maiale, il più celebre e gettonato prototipo di politico degli ultimi trent’anni, quello che “non ho mai lavorato realmente e me la sono goduta alla faccia di…”, proprio quello che, tra uno sberleffo e un boccone, continua a fare selfie o video su internet.
Si può dire, senza ombra di smentita, che questo sia il “meglio” riuscito, colui che ha ‘inventato, o meglio saldato la farcitura del cibo con quella delle idee, anche se possiamo osservare che, in realtà, queste ultime sono tutte andate totalmente bruciate. La visione di queste gallerie, apparentemente, è gratuita, non si paga il biglietto, se non quello totale del nostro futuro.
NOTE:
[1] https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/07/13/carletto-mezzolitro/7621943/
Foto di Isaac N.C.