di MOWA
«La natura dell’uomo superbo e vile è di mostrarsi insolente nella prosperità e abietto e umile nelle avversità» (Niccolò Machiavelli)
Non c’è nulla da fare, il brodo da cui si attinge la cultura in gioventù e le frequentazioni fatte segnano, inevitabilmente, il divenire di una persona, e, per l’attuale Presidente del Consiglio dei ministri, non sembra diverso, infatti, nel discorso di insediamento, ha pronunciato con enfasi «A volte riusciremo, a volte falliremo, ma state certi che non indietreggeremo, non getteremo la spugna, non tradiremo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d’Italia)» proprio in linea con quanto diceva Benito Mussolini ai suoi camerati: «se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi».
Parole che passeranno, sicuramente, alla storia e, non tanto perché a presiedere la funzione di prestigio è una donna, ma perché la tanto attesa posizione super partes che molti ingenui si aspettavano è venuta subito meno come chiarito nei settanta minuti, tanto è durato il discorso, in cui è stato riaffermato (ma in veste istituzionale diversa) che dovrà essere fatta la modifica costituzionale per instaurare il presidenzialismo (in perfetta sintonia con la loggia P2) stravolgendo quanto scritto dai Padri Costituenti. Ha continuato parlando degli anni ’70 e ricordando le uccisioni di giovani di destra con le chiavi inglesi [a] – omettendo, naturalmente, il ruolo avuto dai fascisti nella destabilizzazione del Paese attraverso un terrorismo vigliacco che ha messo bombe alle banche, fatto stragi alle stazioni, provocazioni quando si inventarono volantini maoisti, uccisioni di giovani democratici o semplici passanti nelle manifestazioni o nei luoghi di loro frequentazione come avvenuto per il fornaio che aveva il solo torto di indossare una maglietta rossa in piazza San Babila a Milano. O ancora il poliziotto ucciso a Milano il 12 aprile 1973, quando i principali esponenti del Msi avevano organizzato un corteo. [b] Una vergognosa omissione che, segno dei tempi, indica, come, ormai, il tempo della democrazia, così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi settant’anni, sia agli sgoccioli, pronta a lasciare il passo ad un “nuovo”, purtroppo, vecchio, stantio e privo di democraticità.
Non è stata tanto la retorica del discorso che deve preoccupare, anche se ha un suo ruolo in cattedra, ma lo sguardo di sfida sugli astanti, ancora più chiaro di ogni riga di quelle preoccupanti pagine e, in particolar modo, quando ha cessato di leggere ed è andata a braccio o quando si è distinta nello sbagliare il nome del deputato, Aboubakar Soumahoro a cui si è rivolta dandogli del “tu”. L’errore, la cui ammissione è stata parziale, è stato corretto solo dopo l’insistenza degli onorevoli che le hanno fatto ammettere la confidenza come riportato nella trascrizione degli atti parlamentari: «Non ho dato del “tu” a nessuno… Chiedo scusa all’onorevole collega… Va bene, va bene, va bene… Ah era il “sai”… scusi, ha ragione, “sai” “sai”… ha ragione, ha ragione, avete ragione, errore mio (Commenti)». [c]
La presidente Meloni replicando a @aboubakar_soum, prima sbaglia il nome del deputato di @SI_sinistra poi gli dà del tu. pic.twitter.com/cuPuwE9dyK
— Alekos Prete (@AlekosPrete) October 25, 2022
Il 25 ottobre, Aboubakar Soumahoro, sulla sua pagina facebook, commenta l’accaduto con: «Visto che la Presidente del Consiglio dei Ministri, l’Onorevole Giorgia Meloni, è “scolara della Storia”, parafrasando Gramsci, si ricorderà che durante lo schiavismo e il colonialismo, i “neri” non avevano diritto al “Lei”, perché era riservato a ciò che veniva definito “civiltà superiore”. Forse quando un underdog incontra un under-underdog viene naturale dare del “Tu”, anche contravvenendo alle regole istituzionali.
No, Signora Presidente, mi dia del “Lei”».
E allora:
Cara Repubblica (antifascista) preparati a vederne di tutti i colori partendo dal sangue di quegli studenti universitari di Roma che hanno iniziato ad assaporare i manganelli dei poliziotti mentre manifestavano pacificamente il proprio dissenso all’iniziativa dei fascisti all’interno dell’ateneo.
Il primo biglietto da visita del melon-pensiero è arrivato.
Carica a freddo della polizia su studenti antifascisti alla Sapienza. Il giorno dell’insediamento del govermo Meloni. pic.twitter.com/ukDk8eJXfd
— Bruno Montesano (@brun_montesano) October 25, 2022
Ora si è in attesa degli altri…
NOTE
[a] Resoconto dell’Assemblea –GIORGIA MELONI
“…Ho conosciuto giovanissima il profumo della libertà, l’ansia per la verità storica e il rigetto per qualsiasi forma di sopruso o discriminazione proprio militando nella destra democratica italiana. Una comunità di uomini e donne che ha sempre agito alla luce del sole e a pieno titolo nelle nostre istituzioni repubblicane, anche negli anni più bui della criminalizzazione e della violenza politica, quando, nel nome dell’antifascismo militante, ragazzi innocenti venivano uccisi a colpi di chiave inglese (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d’Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Misto-Noi Moderati (Noi con l’Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE) – Deputati si levano in piedi). Quella lunga stagione di lutti ha perpetuato l’odio della guerra civile e allontanato una pacificazione nazionale che proprio la destra democratica italiana, più di ogni altro, da sempre auspica.”
https://www.camera.it/leg19/410?idSeduta=0004&tipo=stenografico
[b] https://thevision.com/cultura/sanbabilini-milano-anni-settanta/
[c] Resoconto dell’Assemblea – GIORGIA MELONI
“Presidente del Consiglio dei Ministri. Soumahoro… scusami… che tutti ci sentiamo scolari della storia, sai (Commenti del deputato Soumahoro)? Altrimenti saremmo ignoranti, saremmo ignoranti del presente, saremmo senza futuro (Commenti)… Non ho dato del “tu” a nessuno…”