di MOWA
«Poche mani, non sorvegliate da controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa.» (Antonio Gramsci)
Sono anni che la Costituzione italiana viene bersagliata da chi ne vuole stravolgere l’aspetto valoriale; tutto ciò, ha l’intento malsano di trasformarla ad uso e consumo di pochi individui (nazionali e internazionali) che, coalizzatisi tra loro, stanno avendo la meglio su quanto i padri costituenti avevano espresso e difeso scrivendo quegli articoli.
Un disegno destabilizzatore per la più grande Costituzione al Mondo, disegno che parte da lontano e che non ha intenzione di fermarsi fintanto non siano stati messi alla gogna gli aspetti avanzati dalla stessa, quali quelli sociali ma, ancor prima, quelli dei principi perché, se rispettati, sarebbero in grado, in questo momento di conflitto russo-ucraino, di bloccare la complicità delle politiche guerrafondaie desiderate, sempre, da quell’élite destabilizzatrice.
Gli effetti di destabilizzazione sono sotto gli occhi di tutti, dapprima portando a compimento quanto voluto dalla P2 dove è stato piazzato personale ad hoc in tutti i meandri della Repubblica (istituzioni, militari, università, sanità, giornali e tv…), e, poi, con la P1 che sta dando l’affondo e, financo verso una guerra, quanto iniziato dalla fratellanza di loggia.
Infatti, la massoneria, rimanendo all’apparenza in disparte, ha, in realtà, agito sotto le ceneri bruciando gli ultimi spasmi di democrazia della Costituzione soffocando i valori in essa espressi e si spingerà (con quella melliflua ambiguità e mimetismo che la contraddistingue) a delegittimarne i principi fino all’innientamento di quell’unica associazione, l’ANPI, che incarna, ancora, la continuità dei padri costituenti.
Una pessima previsione che può essere, ancora, recuperata se le persone oneste e democratiche di questo Paese si ricompongono, come un corpo solo, a tutela del significato espresso dalla Costituzione facendo quadrato intorno a quell’associazione (ANPI) che è diventata da tempo bersaglio di quell’infingarda élite; e, per fare ciò, diventa indispensabile ricompattare quel tessuto sociale che era stato raccolto e difeso storicamente dal P.C.I., da Gramsci a Berlinguer. Il P.C.I., quell’unico partito politico che ha operato per costruire le condizioni per dare la possibilità di vivere periodi di pace ad intere generazioni che ora avrebbero il dovere di conservare in modo intelligente ed accorto questa pace proteggendola dai predoni che propogongo una finta libertà e che, invece, portano alla guerra.