di MOWA
I peggiori democristiani rimasti in auge sul versante politico, dopo il fenomeno Tangentopoli, si comportano neppiù ne meno come il parassita cuculo che (come sappiamo), deponendo le proprie uova nei nidi altrui, è in grado di far cadere vittime del proprio spietato opportunismo più di 40 specie di passeriformi che, in questo caso, però, sono i partiti politici.
Questa specie di cuculo-democristiano è sconcertante perché da una parte si prova meraviglia per la strategia riproduttiva della specie, dall’altra si prova angoscia nel vedere sprecare le energie agli altri partiti politici.
Infatti, questa specie di cuculo-democristiano, ancora implume e ad occhi chiusi, ha l’istinto di caricarsi sul dorso tutto ciò che gli è vicino e di gettarlo oltre il bordo del nido, rimanendo l’unico becco, pardon bocca, da sfamare o se volete da sostenere.
E non c’è verso di bloccare l’opportunismo del cuculismo democristiano perché, spesso, nel nuovo nido (partito) non si riconosce subito il colore diverso dell’uovo (politica) dagli altri anche se ha dimensioni enormi rispetto alle prorpie.
Questa è stata la prima impressione nel vedere la foto di Renzi e Casini alla Casa del Popolo «Leonildo Corazza» nonostante “lo sguardo severo di Berlinguer accanto al maxi tabellone della tombola”, un Berlinguer che avrebbe avuto, sicuramente, da rimproverargli la pessima carriera politica all’insegna del peggior opportunismo.
Ronzano le orecchie e sovviene la domanda: che abbia avuto ragione da vendere il bravissimo e amareggiato attore romagnolo, Ivano Marescotti, quando alcuni giorni fa sosteneva che «”Non vogliamo morire democristiani”. Ecco, molti miei ex compagni lo sono già diventati. E alcuni, nel Pd, sono diventati pure peggio dei democristiani»?
Casini alla Casa del Popolo «Leonildo Corazza» © LaPresse