di Elisa Fontana *
Vi riporto lo stralcio di un articolo di Ilario Lombardo che chiunque può comodamente leggere su La Stampa di oggi:
“C’è un soffio di imbarazzo tra i collaboratori della premier quando la domanda gira sulla figlia Ginevra. Ha fatto di tutto, ma proprio tutto, per non perdersi il summit alla fine del mondo, mai così a Nord dell’Europa, oltre il Circolo Polare Artico, nelle terre selvagge abitate dai Sami, il popolo lappone che custodisce i segreti del freddo e alleva le renne.
Meloni ha sfidato la febbre alta, che l’ha costretta a restare in albergo, a Bruxelles, e a lasciare gli incontri del Consiglio europeo. Ha sfidato i consigli dei medici, le speranze dello staff: lo aveva promesso ed è venuta, mentre Ginevra l’ha raggiunta con la scorta da Roma.
Un paio di giorni di vacanza, nel pieno del Natale, tra una sessione di lavoro e un’altra della mamma, in un posto con temperature che nella notte, se c’è vento, crollano oltre i meno 20 gradi. Il tempo di far visita alle renne, immaginarle alla testa della slitta di Babbo Natale, affondare i piedi nella neve, sperare di vedere l’aurora boreale che dipende dai capricci del cielo, e poi, domenica sera o lunedì, si torna a Roma.”.
Mi chiedo se c’è qualcuno dell’opposizione a Roma che chieda alla premier di venire a riferire in Parlamento e spiegarci quanto è costato il viaggio da Roma a Rovaniemi con la scorta affinché la piccola Ginevra potesse raggiungere la mamma e fare una escursione di un paio di giorni nelle terre di Babbo Natale.
E, in sott’ordine, sapere in quale lista possiamo scrivere i nostri figli e nipotini perché venga loro riservato lo stesso trattamento, perchè anche ai figli della signora Luisa piacerebbe molto andare da Babbo Natale e non parliamo poi dei nipotini del signor Aldo che pagherebbero per una corsa in slitta con le renne.
Queste azioni da basso impero, da marchese del Grillo in gonnella non mi meravigliano affatto, conoscendo bene i soggetti, ma mi pungerebbe vaghezza che qualcuno all’opposizione certificasse di essere ancora in vita e ne chiedesse conto.
E no, cari collaboratori della premier non dovreste avere nessun imbarazzo quando le domande virano sulla figlia della premier. Dovreste proprio assolutamente e decisamente vergognarvi.
* Coordinatrice della Commissione Politica e Questione morale dell’Osservatorio
Foto di Kentaro Komada
21 dicembre 2024