Qualcuno forse dubitava su come si costruisce una posizione dominante?
Un buon libro, che si consiglia di leggere con molta attenzione, di Vincenzo Ruggiero, Perché i potenti delinquono, recita a pagina 135, nel paragrafo Autodeterminazione:
“Un aspetto supplementare della legittimazione concerne la capacità dei potenti di affermare, attraverso il loro agire, il fondamentale principio dell’autodeterminazione. E’ questo il principio che deve diventare inseparabile dal giudizio di come una società si prende cura degli interessi e dei bisogni dei suoi membri.
“Nella modernità, le domande di giustizia si rivelano legittime solo se si riferiscono in qualche maniera all’autonomia degli individui; non sono l’ordine naturale o il volere di una comunità, ma la libertà individuale che forma il fondamento normativo di ogni di ogni concetto di giustizia” (Honneth, 2014: 17).
Di qui, la necessità che i principi economici diventino universali: l’appello alla libertà è la prima componente di questa ricerca di consenso che condue alla costruzione di un apparato universale di valori presumibilmente acettabili per tutti. Come intima Kant (1996), dobbiamo agire seguendo motivazioni sulla cui validità tutti possono concordare. La criminalità dei potenti, insomma, cerca complicità, anche tra coloro che, essendo dotati di scarso potere, non sono in grado di commettere crimini di particolare gravità.
[…]se la criminalità dei potenti possiede una forza fondante e un impeto legislativo, alterando la legalità e decriminalizzando se stessa, ha anche bisogno di ‘co-autori’ incaricati di forgiare norme moralmente valide. Dalla prospettiva opposta, se le regole ufficiali che governano le condotte nei mercati non trovano approvazione universale, nessun ordine legale impedisce di respingerle e crearne di nuove.”
Basta e avanza su quanto si andrà a leggere qui sotto.
MOWA
Caso Mps, Deutsche Bank accusata di “crimanilità organizzata”
Dopo essere stata giudicata colpevole di manipolazione di mercato, Deutsche Bank è ora accusata di aver gestito un’organizzazione criminale internazionale. Stiamo parlando del caso legato a MPS di cui si sta occupando il tribunale di Milano. Ora sulla testa dei vertici della banca rischia di pendere anche l’aggravante dell’attività di stampo mafioso.
Deutsche Bank, la prima banca di Germania, è già accusata di aver aiutato MPS a falsificare i conti per poter nascondere le perdite. Ora deve rispondere di accuse ancora più pesanti. Nel periodo a cui si riferiscono i fatti incriminati, la banca è sospettata di aver messo in piedi una organizzazione criminale internazionale.
I procuratori si sono serviti di documenti interni e di una serie di email di Deutsche Bank per convincere i tre giudici della Corte della presenza di circostanze aggravanti da tenere in conto nei capi d’accusa rivolti contro l’istituto di credito tedesco e che riguardano alcune operazioni sospette legate a strumenti derivati.
Come riportato da Bloomberg il materiale citato in aula include anche il messaggio “ben fatto!” inviato da un trader a un banchiere che ora è sotto processo. Il motivo per cui la procura cerca di dimostrare la presenza di nuovi capi d’accusa contro il gigante bancario è che se si dimostrasse che i crimini di manipolazione di mercato e falso di bilancio sono stati commessi da un’organizzazione internazionale attiva in diversi paesi, le multe comminate sarebbero molto più salate e le pene in carcere più lunghe.
Aggravante vorrebbe dire nove anni di carcere per gli ex vertici
Il legale di Deutsche Bank, Giuseppe Iannaccone, ha cercato di bloccare la mossa dei procuratori, dicendo che non si può trovare alcun legame evidente tra le accuse originali di manipolazione di mercato e le presunte aggravanti. Ma il suo tentativo non è andato a buon fine con i giudici che hanno rigettato l’eccezione sollevata dalla difesa sulla inammissibilità dell’aggravante della transnazionalità che era stata formulata dalla procura.
Giampiero Biancolella, avvocato specializzato in crimini finanziari che non è coinvolto nel caso e la cui opinione può essere considerata neutrale sostiene che “dopo la decisione del giudice il processo contro i manager Deutsche Bank diventa ora più problematico.
“Se le circostanze aggravanti venissero dimostrate, la pena in carcere per gli ex vertici della banca verrebbe aumentata fino a nove anni” dietro le sbarre.
Da dicembre anche Nomura e Deutsche Bank sono sotto processo a Milano con l’accusa di aver aiutato MPS a coprire le perdite che hanno portato la banca sull’orlo del crac. Sono tredici gli ex dirigenti di Deutsche Bank, Nomura e MPS a essere sospettati di falso in bilancio e manipolazione di mercato.
L’aggravante riguarda invece dieci persone fisiche, di Deutsche Bank e DB Ag London branch. Stando a quanto riportato dall’Ansa circa quanto dichiarato in aula dal pm, il reato di manipolazione del mercato relativo al derivato Santorini sarebbe stato commesso “con il contributo di un gruppo criminale organizzato operante in più Stati”, per ottenere “vantaggi” economici e fiscali “in più giurisdizioni”.
Dopo la richiesta prove del pm e delle parti civili, l’udienza è stata aggiornata al 30 maggio. Tra i manager di Deutsche Bank si possono citare Michele Faissola, Michele Foresti e Ivor Dunbar: sono i dirigenti accusati di aver contribuito alla falsificazione dei bilanci di MPS e alla manipolazione di mercato della banca senese, la più antica al mondo che sta per essere salvata con un terzo piano di salvataggio.
18 maggio 2017