INTERVENTI SULLA LOGISTICA DEL TERRITORIO LIVORNO PISA
E MOVIMENTAZIONE DELLE ARMI DI CAMP DARBY
PREMESSA
Lo stato attuale
Camp Darby ha necessità di collegarsi alla “madre patria” per il rifornimento dei propri depositi di materiale dell’industria bellica statunitense, da smistare poi sui fronti di guerra, in base alle necessità e alle richieste.
Per quel che riguarda il ruolo di Camp Darby, questi fronti, dal 1990, sono stati in Europa nei Balcani, in Africa in Somalia e in Libia e soprattutto in Oriente: Iraq, Afghanistan, Siria e – anche direttamente ma soprattutto con Arabia saudita ed Emirati – Yemen.
Questi collegamenti con “la madre patria” e i fronti su indicati si danno – e lo sono stati nel passato – per via aerea, attraverso l’aeroporto militare Dell’Oro di Pisa-San Giusto, e via mare, col porto di Livorno.
Il collegamento fra la base e l’aeroporto, che io sappia, è su gomma, sulla via Aurelia; col porto di Livorno fino a oggi è su gomma (Via Aurelia e Fi-Pi-Li) e per via d’acqua, col canale dei Navicelli.
Quando nel 2010 partì il progetto di fare dell’aeroporto Dell’Oro di Pisa l’Hub militare nazionale, tuttavia si chiarì che se ne sarebbe assicurato il collegamento con le principali linee di viabilità: navale, ferroviaria e stradale. Si disse anche che il progetto si sarebbe realizzato entro il 2013.
Purtroppo fino a oggi non ho trovato notizie né sulla conclusione dei lavori all’Hub di Pisa, né sui collegamenti di cui sopra, tanto meno sui costi.
Come detto sopra, il collegamento della base col porto di Livorno è anche per via d’acqua, col canale dei Navicelli (sul canale per le operazioni di carico e scarico c’è la banchina detta Tombolo Dock, di circa 200 metri, interna alla base), che confluisce nel canale Scolmatore.
Oggi le problematiche dell’uso di questa via d’acqua sono assai consistenti.
L’insabbiamento della foce del canale Scolmatore impedisce alle chiatte e alle imbarcazioni costiere di arrivare direttamente dal mare a Tombolo Dock e di partire da Tombolo Dock con i carichi e arrivare direttamente al mare.
Il percorso da fare – nei due versi, a seconda – è Tombolo Dock/canale dei Navicelli e canale Scolmatore fino alle cosiddette “porte vinciane” * a un paio di chilometri dal mare/ ingresso attraverso le “porte” in Darsena Toscana/attraversamento delle aree portuali dove sono all’ancora o in arrivo e partenza le navi civili/ uscita in mare aperto.
Probabilmente sono state queste “complessità” alla base “dell’incidente” che provocò la strage del Moby Prince, quando 6 navi americane militarizzate di ritorno dal fronte in Iraq cariche di armi erano ancorato subito fuori le aree portali.
*Le “porte vinciane” sono delle chiuse che impediscono ai fanghi dello Scolmatore di entrare in Darsena Toscana.
I PROGETTI SULLA LOGISTICA DEL TERRITORIO
Il progetto americano
Come si sa, il progetto dell’Amministrazione americana prevede a) FERRO: la realizzazione di un nuovo troncone ferroviario che dalla stazione di Tombolo permetta di raggiungere l’Area Stoccaggio Munizioni; b) ACQUA: il rifacimento della banchina di Tombolo Dock, sul canale dei Navicelli e interna alla base.
Poiché fra la stazione di Tombolo e l’Area Stoccaggio Munizioni corre il canale dei Navicelli, è prevista la costruzione anche di un ponte girevole, su cui passeranno i treni.
Il costo previsto è dato sui 45 milioni dollari (così sulla stampa), anche se il colonnello Erik Berdy in visita al direttore dalla Nazione dice che l’Amministrazione USA “ha confermato” la spesa di 30 milioni di dollari (La Nazione, 11 luglio 2018)
I progetti italiani
GOMMA
A) Accanto al cimitero di Stagno, con ingresso davanti all’uscita più a sud della base, si costruisce uno svincolo di collegamento della strada statale Aurelia con la “variante Aurelia”, che è anche di collegamento con la A12.
In questo modo la base si collega direttamente con la A12, che è un tratto della E80, la grande dorsale europea che dal Portogallo arriva fino al confine con l’Iran, in Turchia.
Costo stimato fra i 7 e gli 8 milioni di euro. L’opera sarebbe “finanziata tramite l’opere di compensazione che ANAS e SALT concordano a cadenza triennale”.
ACQUA
B) Consolidamento statico degli argini del canale dei Navicelli, con riqualificazione del palancolato dalla foce dello Scolmatore fino al tratto del canale dei Navicelli di fronte alla darsena Tombolo Dock di Camp Darby.
Le palancole sono componenti strutturali che, una volta infisse nel terreno fino a una idonea profondità al di sotto dell’alveo e connesse fra di loro, formano una parete verticale con funzione idraulica e di sostegno del terreno di sponda. In pratica permette di rendere più stabili le sponde e di impedire erosioni e dilavamenti che apportano sedimenti sul fondale.
L’opera è a carico del comune di Pisa, per un importo complessivo di poco meno di 2 milioni di euro.
C) Dragaggio de canale dei Navicelli e realizzazione della Foce Armata del canale Scolmatore.
Attraverso due moli di poco più di 500 metri, uno a nord e uno a sud, che “accompagnano” l’uscita in mare dello Scolmatore fino a 3,5 metri di profondità, si consentirà di evitare l’accumulo dei sedimenti sotto costa, causa dell’insabbiamento della foce.
La Foce Armata dello Scolmatore sarà dunque una struttura che permetterà il regolare deflusso delle acque del canale in mare, con un duplice scopo: evitare che le onde del mare creino la stagnazione dei fanghi formando delle isole e consentendo allo stesso modo di far uscire il naviglio dallo Scolmatore anziché dalla Darsena Toscana, riducendo così al minimo i tempi di apertura delle “Porte Vinciane” e quindi il deflusso dei fanghi all’interno del porto.
l dragaggi della parte terminale dello Scolmatore sono per approfondire i fondali, che attualmente sono a quota zero, sino a circa 3,5 metri sotto il livello del mare.
Con i successivi lotti, tali dragaggi saranno estesi a tutto il tratto che va dal ponte sull’Aurelia sino alla foce, per una lunghezza complessiva di 4,5 chilometri.
Il costo complessivo dell’opera è dato in 50 milioni di euro.
Per il primo lotto di lavori a mare si legge che sono stati stanziati 10 milioni di euro, di cui 3,5 milioni di euro regionali, 4,5 milioni statali, 2 dell’Autorità portuale.
Ma si è letto anche, per questo primo lotto, di un costo di 15 milioni di euro.
Sarebbero previsti anche altri due lotti, che riguarderebbero ulteriori rifacimenti degli argini, ulteriori dragaggi, lavori agli affluenti e l’impianto di trattamento dei fanghi, con l’obiettivo di passare dalla portata attuale del canale Scolmatore di 600 metri cubi al secondo a 900, per arrivare infine alla portata di 1400 metri cubi al secondo.
Il costo totale di queste opere ulteriori sarebbe di altri 36 milioni di euro.
N.B.
Solo grazie a queste opere, a carico di vari enti italiani, sarà possibile la piena valorizzazione del rifacimento che l’Amministrazione americana farà di Tombolo Dock.
Solo grazie a queste opere, infatti, sarà possibile raggiungere da Tombolo Tock il mare e quella che gli americani indicano come Area Ancoraggio Esplosivi a 30 chilometri a sud di Livorno (e viceversa), superando “le problematiche” accennate in premessa.
FERRO
C) Nel 2016 è stata realizzata “una direttissima” di collegamento della linea Roma-Livorno-Pisa-Firenze (quella su cuista la stazione di Tombolo, fra Livorno e Pisa) col porto, saltando la stazione di Livorno Calambrone che per una serie di problematiche rallentava di molto il collegamento.
Non ho trovato per ora il costo dell’opera.
D) E’ stato progettato un nuovo raccordo ferroviario per il collegamento fra “la direttissima” di cui sopra e le diverse banchine del porto. Il progetto prevede per la Darsena Toscana la realizzazione di 6 nuovi binari
Non ho trovato per ora il costo dell’opera.
E) Nel corso di questo 2018 sono iniziati i lavori in Toscana di adeguamento delle gallerie del corridoio Tirrenico allo standard PC-80, che prevede un ampliamento delle dimensioni delle gallerie per rendere possibile il passaggio di carri merci più larghi e capienti, dei tir trasportati su ferro, per renderlo conforme all’infrastruttura del Core Corridor TEN-T Scandinavia – Mediterraneo.
Il termine dei lavori è previsto per il 2021.
Il Core Corridor TEN-T Scandinavia – Mediterraneo è uno dei quattro corridoi che interessano l’Italia, dei nove che costituiscono l’asse portante della Trans European Network-Transport, la Ten-T appunto, la rete ferroviaria che infrastruttura l’intera Europa.
Per questo lavoro la Regione Toscana metterà a disposizione di Rete Ferroviaria Italiana 200 milioni di euro, a un ritmo di 12,5 milioni l’anno
N.B.
Il nuovo troncone ferroviario che realizza l’amministrazione americana beneficia dei risultati dei lavori italiani: a) il collegamento col porto avviene attraverso una “direttissima”; b) il nuovo troncone collegherà direttamente la base anche all’infrastruttura europea Ten-T, che – per il tratto regionale toscano – entro il 2012 risponderà allo standard PC-80, presumibilmente in conformità con quanto richiesto dalla NATO nel 2017, presente nel Piano d’ Azione per la mobilità militare europea della Commissione europea e dalla Mogherini, nel marzo di quest’anno, e sul quale la Commissione Difesa della Camera ha dato parere favorevole all’unanimità il 6 novembre scorso.
ULTIMA OSSERVAZIONE
Nell’accordo per gli interventi sulla rete ferroviaria del territorio Pisa Livorno, siglato nell’aprile di quest’anno fra Regione amministratore delegato di Rete Ferrovia Italiana, rappresentante del Ministero delle infrastrutture e trasporti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e presidente dell’Interporto toscano Amerigo Vespucci spa, ci sta anche lo scavalco ferroviario tra il porto di Livorno e l’Interporto di Guasticce.
Lo scavalco ha un costo complessivo di circa 24 milioni di euro finanziato in grande maggioranza (17 milioni) dal bilancio regionale, 4,3 da Rete ferroviaria italiana e 2,5 dal Ministero delle infrastrutture e trasporti.
La conclusione dell’opera è prevista entro la fine del 2019.
Qualche anno fa era emerso l’interesse americano di estendere la superficie della base di Camp Darby acquisendo in qualche nodo almeno una parte dell’interporto di Guasticce.
Non è che “l’attivismo” su questo progetto può essere indicativo di “qualcosa di altro”?
novembre ’18