di Claudio Grassi
Se non avete visto il confronto di ieri sera tra Calenda e Basile nella trasmissione di Giletti, andate a vederlo. Vi farete una idea del livello a cui può giungere un bullo che, non avendo argomenti, usa la aggressività, l’insulto, le falsità, la violenza verbale senza controllo alcuno.
La trasmissione inizia con un lungo intervento di Calenda sulla manifestazione di sabato scorso. Elena Basile inizia a rispondere nel merito, ma viene quasi subito interrotta dal conduttore: “signora siamo in televisione, mica si può fare una lezione universitaria…”
Ed ecco che riprende la parola Calenda che in un crescendo di insulti, con gli occhi fuori dalla testa, ha vomitato una sequela di volgarità. Alle solite e trite accuse di putinismo si sono aggiunti attacchi sul piano personale: “mi vergogno del fatto che lei sia stata ambasciatrice”. Con gli occhi fuori dalla testa e urlando, Calenda ha accusato la Basile di dire falsità… che non può parlare di Ucraina perché non c’è mai stata (sic…)
Elena Basile, che evidentemente pensava di dover affrontare una discussione impegnativa, ma di merito, attraverso un confronto politico, si è trovata, inizialmente spiazzata. Ma lo spiazzamento è durato poco.
Ed ecco che, costretta a replicare ad un ossesso che continuava ad urlare, Elena Basile lo ha messo in un angolo costringendolo sempre di più in un crescendo di urla, di stupidità e falsità. Un poveretto il cui unico argomento era alzare la voce.
È una trasmissione interessante che fotografa il degrado di un personaggio presuntuoso, che assieme a Renzi doveva fare il grande centro e che si trova con un “centrino” e che prova a ritagliarsi un nuovo ruolo facendo il più guerrafondaio dei guerrafondai.
Bravissima Elena Basile che – pur costretta a rispondere con una persona che urlava e sragionava – ha ribattuto punto per punto, evidenziando l’abisso culturale che la separava dal bullo che aveva di fronte.
18 marzo 2025