di mommorosso comunista
Vi segnalo questo interessante sito informativo della CGIL sul Jobs Act e sul pericolo che questo rappresenta, veramente ben fatto, serve per aumentare la nostra coscienza di sfruttati in merito a quanto avvenuto:
Nel menu in alto vi è anche un dettagliato e chiaro quaderno tematico:
http://www.wikilabour.it/
e perfino un “gioco” informativo (io lo trovo piuttosto irritante):
http://www.adessolosai.it/job-
Dopo molte pressioni, anche della minoranza “Il sindacato è un’altra cosa”, la CGIL riuscì ad organizzare, insieme a UIL, un riuscito sciopero generale il 12 dicembre 2014 (anche se a carattere provinciale, dunque depotenziato rispetto ad una grande manifestazione a Roma) contro il più grave attacco al mondo del lavoro, fatto dall’attuale governo a guida Renzi, che sostanzialmente smantella lo Statuto dei lavoratori del 1970, sino a fine 2014 delineato solamente da una generica legge delega.
Alla fine dello sciopero la Segretaria generale della CGIL Susanna Camusso annunciò che la lotta sarebbe continuata, incitando i militanti e partecipanti a non mollare.
Ripeto: la mobilitazione non è stata un fallimento numerico, anzi il contrario, i numerosissimi partecipanti speravano in una prosecuzione degli scioperi unitamente a tutte le forme di lotta possibili.
Il Jobs Act è passato di recente in tutti i suoi articolati aspetti, e nella maniera più favorevole possibile al padronato e sfavorevole per noi (Confindustria esulta come non ha mai fatto prima), i sindacati (tutti, di base compresi) sembrano essere relegati in un angolo a prender “legnate”.
Cosa ha fatto il più grande sindacato italiano, del glorioso comunista Giuseppe Di Vittorio, dal 12 dicembre 2014 ad oggi per contrastare realmente il Jobs Act?
A me sono sembrati quasi del tutto “assenti”, o era per caso “un’assenza giustificata” dal fatto che stavano studiando il Jobs Act per fare la documentazione per questo sito informativo??
Quanto esposto è una motivazione ulteriore, per comprendere le motivazioni delle recenti dimissioni dalla CGIL d Giorgio Cremaschi e di tanti altri iscritti prima: un vero sindacato, che voglia aspirare ad esser di massa e di classe, non può limitarsi a tentare di contrastare nelle singole vertenze locali gli aspetti prevaricatori più aberranti, né può limitarsi solamente ad “informare”, rimandando magari la “lotta” ad un futuro ed incerto referendum.
Saluti comunisti