appello per la conservazione della memoria, in rete, della classe operaia
di mommorosso comunista
Consultavo, di tanto in tanto, il sito di informazione e coordinamento sindacale:
http://www.coordinamentorsu.it/
Era ben fatto, ricco di informazioni, preziose per la lotta sindacale e per una più generale cultura, orientata alla lotta democratica di classe, all’interno del mondo del lavoro; un ottimo archivio per gli addetti del settore e, in definitiva, per tutta la classe operaia.
Faceva evidentemente riferimento alla sinistra sindacale italiana, interna e non alla CGIL, comunque critica rispetto al sindacalismo confederale.
Come è evidente, questo prezioso sito, con tutti i connessi “attrezzi” culturali non esiste più, e da un bel po’.
Il sito precedente (ospitato da www.ecn.org), dal quale derivava il tentativo di mettere in rete le esperienze e le lotte delle singole RSU, centralizzandole a livello nazionale, si ritrova qui:
e le loro pagine più interessanti (sino al 2006), qui:
http://www.ecn.org/coord.rsu/naz/index.htm
http://www.ecn.org/coord.rsu/tbox/
Dal 2007 mancano alla consultazione una decina di anni, testimoni di importanti lotte (es. contro le controriforme del lavoro e delle pensioni) e con moltissima documentazione a corredo, costituente parte della memoria storica degli sfruttati in Italia.
Faccio mio l’appello, ritrovato in rete, in questa pagina facebook liberamente accessibile:
Armando Zenorini, che suppongo, dal link, far parte delle rete 28 aprile (che ora si chiama “il sindacato è un’altra cosa”), a proposito della chiusura di questo sito si chiede:
“Chi ha deciso questo?
L’aveva in mano la FIOM e l’ha chiuso, visto che è morto dopo l’ultimo CCNL?
E chi si fa garante delle esperienze individuali e collettive di riflessione e lotta che affidiamo alla rete?
Dovremmo tutti fare una riflessione a riguardo ed incominciare a dare e darci una risposta a questo problema. A partire dal fatto che la conservazione della documentazione cronachistica e storica in rete è tutto fuorché sicura.”
Proprio così cari compagni, dobbiamo porci seriamente il problema della persistenza, e dunque dell’archiviazione, delle informazioni che produciamo in rete; parlo di quel recente patrimonio storico di analisi, lotte, critiche sociali, senza le quali la classe operaia perderà anche la memoria di quel che è stata negli ultimi anni. Così vogliono i padroni e, di conseguenza, noi non ce lo possiamo permettere.
Ancor più urgentemente vorrei chiedere ai vari Giorgio Airaudo, Sergio Bellavita, Susanna Camusso, Giorgio Cremaschi, Francesca Re David, Maurizio Landini, PierPaolo Leonardi, Fabrizio Tomaselli, etc. (sono alcuni tra i possibili interessati CGIL, FIOM, R28A, USB, ed ex, in semplice ordine alfabetico) che si attivino, anche separatamente, per ridarci o farci ridare, perlomeno la consultazione delle pagine web del sito “http://www.coordinamentorsu.it/”, prodotte sino a quando ne è stata decisa, se così è stato, la chiusura. Ovviamente una piena riattivazione dinamica dello stesso sarebbe preferibile, in quanto indice di rinnovato fervore sindacale.
Cari compagni sindacalisti, la storia, la memoria, le riflessioni prodotte da e per tutto il movimento operaio (generalmente inteso, pubblico o privato che sia), appartengono al movimento operaio stesso e non possono essere cancellati con un semplice comando di un computer, proprio in quanto nostri, così come il sindacato è dei lavoratori.
Ne converrete che non vi è democrazia alcuna, né lotta democratica senza memoria, sia pur di una minoranza, senza la quale né noi né voi esisteremmo a lungo andare. Consentiteci pertanto di conservare nei nostri archivi anche quella recente del coordinamentorsu.
Vi ringrazio, se farete questo, a nome di tutti i lavoratori.