“Strane figure istituzionali” insistono nel tentativo di far passare alla storia un’organizzazione che è stata definita dallo stesso Presidente della Commissione, Libero Gualtieri, una struttura clandestina caratterizzata da “ illegittimità costituzionale progressiva ” (” RELAZIONE SULL’INCHIESTA CONDOTTA SULLE VICENDE CONNESSE ALL’OPERAZIONE GLADIO” ) come una sorta di servizio militare…
L’articolista, ironicamente inizia con “Ma quale legame con le trame nere, quali deviazioni eversive e golpiste”…
Un autentico delirio o, forse, uno scambio di favori?
MOWA
“Una medaglia per i volontari di Gladio”
L’ultimo delirio di Forza Italia
Un deputato forzista chiede il riconoscimento ufficiale e un distintivo per quanti si addestrarono nell’organizzazione paramilitare clandestina: «Combatterono per la libertà, proprio come i partigiani». La proposta è l’ultima di una lunga serie che va avanti da 10 anni, da Francesco Cossiga a Renato Farina
di Paolo Fantauzzi
Ma quale legame con le trame nere, quali deviazioni eversive e golpiste. I volontari che hanno prestato servizio all’interno di Gladio sono come i partigiani, perché hanno combattuto per la libertà e difeso la Patria dal nemico. Quindi meritano una legittimazione istituzionale. E anche un distintivo onorifico da appuntare sulla giacca e da esibire durante le cerimonie pubbliche.
A chiederlo è la proposta di legge “Riconoscimento del servizio volontario civile prestato nell’organizzazione nordatlantica ‘Stay Behind Nets’”, presentata dal deputato di Forza Italia Luca Squeri. L’obiettivo è chiaro: assimilare il servizio svolto all’interno di Gladio al regolare servizio militare. Senza oneri dal punto di vista retributivo, previdenziale e assistenziale per lo Stato ma solo “sotto il profilo politico, morale e anche sul piano militare”. Una equiparazione quasi senza precedenti, dal momento che l’unico precedente risale al 1958 e riguarda il Corpo volontari della libertà, ovvero il comando unificato della lotta al nazifascismo durante la Seconda guerra mondiale.
COME I PARTIGIANI?
D’altronde il paragone storico è calzante, visto che per Squeri “sul piano dei loro meriti questi nostri concittadini sono senz’altro parificabili ai partigiani che hanno combattuto per la liberazione dell’Italia durante la Resistenza ” – come si legge nella relazione introduttiva che accompagna il provvedimento. Infatti sia gli uni che gli altri “erano, indistintamente, animati dallo stesso spirito di combattere per la liberazione della Patria, principio che è alla base della nascita della nostra Repubblica”.
La proposta mira anche a riconoscere come combattentistica e d’arma l’associazione che riunisce i volontari di Stay Behind , costituita nel 1994 e di cui fanno parte alcuni dei 622 volontari civili resi noti dall’elenco (assai parziale, secondo molti) fornito nel 1991 dall’allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Circostanza che, di fatto, aprirebbe le porte dei finanziamenti pubblici .
La questione ovviamente è tutta politica e riguarda da vicino quel revisionismo spesso cavalcato dal centrodestra, che – dalla Repubblica di Salò in giù – punta più a riscrivere la storia recente che a un vero approfondimento storiografico. Tanto per avere un’idea: nella relazione della commissione Stragi del 1992 – vergata da un repubblicano filoatlantico come Libero Gualtieri non certo passibile di simpatie sovietiche – Gladio venne definita una struttura clandestina caratterizzata da “ illegittimità costituzionale progressiva ”.
Anche perché col tempo, man mano che l’eventualità di un’invasione del Patto di Varsavia si faceva meno probabile, la struttura finì per diventare uno strumento per impedire principalmente l’avanzata delle sinistre nel Paese e l’accesso del Pci al governo. Circostanza inizialmente respinta ma poi sostanzialmente riconosciuta anche da Andreotti e Francesco Cossiga. Per non parlare degli aspetti mai del tutto chiariti nel rapporto avuto da Gladio con l’eversione neofascista e la strategia della tensione.
COSSIGA E GLI ALTRI
Quello di Squeri non è tuttavia una proposta che cade nel deserto. Al contrario, come ha ricostruito l’Espresso, sono dieci anni che vengono depositate in Parlamento progetti analoghi. Il primo in assoluto è stato proprio l’ex presidente Cossiga, convinto sostenitore della necessità di riconoscere il ruolo storico di Gladio, che a fine 2004 depositò in Senato il ddl “ Norme concernenti il personale appartenente alla disciolta struttura Stay Behind ”. Iniziativa seguita, pochi mesi dopo alla Camera, da un testo identico presentato dal forzista Paolo Ricciotti: “ Disposizioni in favore del personale già appartenente alla disciolta struttura Stay Behind ”. Cossiga tornò alla carica nel 2006 e ripresentò la sua proposta , poi ritirata e seguita da una nuova nel 2007. Infaticabile, l’ex Capo di Stato ci ha riprovato nel 2008 e poi ancora nel 2009 . Mentre a Montecitorio, in quelle stesse settimane a depositare un testo identico fu Renato Farina (Pdl).
Insomma la proposta di Squeri è solo l’ultima di una lunga serie, che peraltro ricalca in alcune parti perfino la relazione introduttiva degli ultimi testi depositati (una “tendenza” già evidenziata dall’Espresso e finalizzata spesso a far alzare la produttività parlamentare). Anche se, va riconosciuto, ripresentare disegni di legge delle passate legislature è anche un modo per portare avanti alcune battaglie.
Resta il fatto che finora il deputato forzista non sembra essersi sforzato molto: il riconoscimento dei volontari di Gladio al momento rappresenta infatti l’unico disegno di legge presentato come primo firmatario .
16 luglio 2014